Quando fotografo un territorio la prima cosa che mi viene spontaneo fare è osservare e conoscere le persone che in quel territorio vivono.
Oggi, dopo aver passato diversi giorni a Chiaramonte Gulfi e scattato più di 5.000 immagini, provo a rivedere velocemente sullo schermo del computer il lavoro svolto.
Subito mi colpiscono i volti e gli sguardi.
Ora con più calma vedo, forse veramente per la prima volta, le persone che ho fotografato.
Scorro col pensiero i momenti passati con loro a lavorare sotto gli ulivi, le voci e i silenzi della raccolta, il fruscio delle foglie provocato dalle mani che scorrendo tra i rami strappano le olive.
Sento le parole, mai tradotte, che in siciliano stretto imprecano, scherzano, e impartiscono ordini di lavoro, non capisco oppure a volte intuisco il significato nella musicalità della frase.
- Words by: Davide Dutto
- 30 Ottobre 2006
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