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Interno della Basilica di San Sebastiano Martire di Palazzolo Acreide

Oltre a fotografare la campagna Siciliana, in questi giorni visito vari paesi come Noto, Ragusa Ibla, Palazzolo Alcreide, Buscemi, Modica dove il Barocco Siciliano trionfa. Quasi sempre arroccati sulle colline sembrano dei presepi quando la sera s’illimiunano.
In questo periodo le sagre dilagano, grandi processioni per celebrare ognuno il proprio Santo Patrono, alcune sono famose come quella a Palazzolo di San Sebastiano Martire dove due artistici fercoli, sotto una pioggia multicolore di migliaia di ‘nzareddi, lo sparo di bombe, il suono delle bande e l’offerta dei bambini nudi, processionano lungo le strade del centro storico, sorretti a “spadda nura” dai portatori, seguiti dalle devote del “viagghiu scausu” e dalla folla dei fedeli. I festeggiamenti si svolgono con la processione del simulacro del Santo, con concerti di vari corpi bandistici, con intrattenimenti musicali serali e fuochi pirotecnici. I fedeli annualmente rinnovano toccanti tradizioni, fra queste la “spalla nuda” , il “viaggio scalzo” e la presentazione di “bambini nuri” al Santo, sono lo scioglimento di un voto per grazia ricevuta, così per tutto agosto.
A Palazzolo ho fotografato la più lunga balconata barocca d’Europa e poi le chiesa con la spettacolare facciata e un incredibile interno ora addobbato per la festa. A Buscemi, paese museo, mi fermo nella deserta piazzetta davanti alla chiesa di S.Antonio da Padova caratterizzata dalle tre campane sopra la facciata dove solo le rondini che volano intorno mi tengono compagnia, bellissima e lunghissima l’enorme scalinata del Duomo di San Giorgio che visito a Modica.

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Di solito per il bravo fotografo di paesaggio le prime ore del mattino e quelle del fine pomeriggio sono tradizionalmente le migliori per scattare foto.
In questi giorni sto facendo molte fotografie al paesaggio, sono un po’ pigro alla mattina e al pomeriggio stremato dal caldo e dal viaggiare lascio la macchia fotografica nello zaino.
Quando mi muovo, nelle ore centrali del giorno sotto il sol leone, mi piace percorrere le stradine secondarie nella campagna Ragusana. Dietro Chiaramonte Gulfi, tra le spoglie colline segnate da antichi muretti a secco dove sparuti gruppi di mucche pascolano mi perdo, percorro le strade deserte di ferragosto mentre nelle riviere Romagnole e affini la gente che si accalca.
Qui nei dintorni il 15 di agosto quasi tutti vanno al mare per fare il bagno mentre a mezzogiorno il sole brucia la terra, non sembrerebbe la situazione ideale per il bravo fotografo di paesaggio e invece…invece mi accorgo che dentro questa luce forte si cela una inaspettata caratteristica. Non cerco di difendermi, non uso filtri per le ottiche ne gli occhiali da sole, non uso il paraluce per l’obbiettivo ne le creme protettive, non chiudo il diaframma per proteggere il sensore dall’eccesso di chiaro, ma lascio che la luce domini su tutto.
Il risultato è sorprendente, le immagini si riempiono di tutte le sensazioni che provo. Come dispensatrice di emozioni la luce trasferisce sulla “pellicola” il silenzio, il caldo, la tranquillità surreale della natura materica fatta di zolle di terra arata, di contorti ulivi secolari, di mandorli dalle foglie ormai gialle e di dorati grappoli d’uva quasi matura.

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