Entrando nei grandi porti, così come in quello di Genova, la sensazione che provo è quella dei grandi viaggi, antichi atavici viaggi, come quelli dei primi velieri che solcavano gli oceani, la sensazione di un mondo fatto di marinai esperti, di gente di mare, che con abilità solcavano i mari tra pericoli di tempeste, pirati o terribili mostri marini. Ora qui a Genova altissime navi di ferro stazionano nelle banchine d’imbarco, come torreggianti palazzi sull’acqua riempiono le stive di macchine e merci varie. Arrivo in tempo al chek-in e faccio la fila per imbarcarmi alla fine del serpentone di macchine che si dirige all’interno della nave (quella che prendo “la superba” della Grimaldi Group). La nave con il grande sportellone di poppa spalancato inghiotte ad una ad una le macchine che scendono nelle sue viscere, poi gli uomini di bordo ci allineano ordinatamente perché lo spazio diventa prezioso anche su una nave grande come la nostra. Fuori piove, è da quando sono partito da Fossano che diluvia, ora però ha quasi smesso. Una volta posteggiata la macchina e sistemate le valigie in cabina mi accorgo dell’enorme arcobaleno che sovrasta il porto e la città. E’ d’obbligo il giro sul ponte per ammirare il fenomeno e quindi fotografo. A sinistra la città si appoggia sul mare ai piedi delle colline liguri, sulla destra grandi navi cariche di containers aspettano di partire. Sono le nove tra poco dovremmo partire anche noi alla volta di Palermo. Il mare dicono sia molto mosso…