Questo è il fotoblog di Davide Dutto. Visita anche: Facebook Pinterest YouTube Instagram Cibele Edizioni Sapori Reclusi

Le stradine sterrate nei dintorni di Campobello di Licata scivolano sulle collinose distese del paesaggio Siciliano più affascinante e selvaggio che io conosca. Far west ideale per me dove perdermi e fotografare , ascoltare musica e incastrare progetti futuri. Niente è regalato, si fatica comunque anche se molti diranno di volere essere al mio posto. Si pure io voglio essere al mio posto e comunque in questi giorni sono molti i luoghi in cui fluttuo tra reale e surreale. Ad esempio la stradina sterrata che ho appena imboccato conduce verso la cima di una collina, Virgin Radio mi regala un pezzo di storia del rock anni 70 i Deep Purple cantano Black Night, tutto diventa possibile, anche l’abbinamento “cipolle ai papaveri”. Faccio retromarcia, la stradina è finita contro delle bianche rocce friabili. Stretto tra il campo di cipolle e la ripida roccia decido di sacrificare qualche ortaggio per manovrare senza troppi rischi. Scendo. Comunque nel frattempo alcune immagini le ho catturate, e proseguo ora verso il basso.

Sono sempre più confuso. Intercalo telefonate con Flavio, a ricerca di paesaggi da fotografare, riunioni su Skype e appuntamenti siciliani. Flavio ed io stiamo organizzando le tappe per il libro “La Caccia di Igles e dei suoi Amici” 24 chef sparsi in italia da fotografare, prima tappa il 21 maggio in Umbria casa Vissani, poi il 30 si parte da Sanremo da Paolo Masieri del ristorante “Paolo e Barbara” e poi dritti verso Gorizia… forse.

Il mio ufficio è la macchina come sempre in questi viaggi. Cerco i campi da fotografare e telefono, ma qui dopo la curva non c’è più “campo”…la linea cade, e decido così di rientrare in cantina dove l’azienda Milazzo mi ospita, linea wi fi inclusa. Insomma, solita routine quotidiana di cose da fare ed emozioni varie, oggi forse è domenica, nonostante la mia irrequieta vita sembra che qualcosa abbia un senso, anche se davvero non so quale. Queste alcune le foto della mattinata persa.

FullSizeRender-1 FullSizeRender-2FullSizeRender IMG_8479 IMG_8511 IMG_8528 IMG_8533 IMG_9886 IMG_9919 IMG_9927 IMG_9930

Questa mattina, superata Roma ormai all’altezza: metà Sardegna, stiamo scivolando su un mare piatto verso Palermo.

La nave è la Suprema della compagnia Grandi Navi Veloci. La cabina 8129 è silenziosa. Le vibrazioni dei potenti motori hanno un’effetto vibrato sul materasso e sul cuscino, così provo a non pensare a niente, e a rilassarmi.

Ci provo appunto… insomma rilassarsi non è davvero una mia caratteristica, mi piace vivere forte tutto il tempo che ho tra le mani e allora continuo a scorrere i pensieri verso una parte del mio cervello che non conosce filosofie zen. La nave è praticamente vuota, gli spazzi sono ampiamente condivisibili, e questo a me piace molto. Così riesco anche a uscire dalla mia cabina per fare il consueto giro sul ponte alto, dove amo star seduto al riparato dal vento e scrivere alcune emozioni, e realizzare fotografare.

Il mio I-Phone passa inosservato, appoggiandolo a terra mentre aspetto passeggeri ignari del mio scattare fotografie.

Passano, sono in controluce.

Scatto.

Lo sfondo è uguale per tutti.

Respiro lungamente luce e aria che sanno di ruggine e mare.

La fotografia per me è sempre stata una forma di rimedio estremo, di affermazione in una esistenza caotica, di essenza balsamica alla vita di tutti i giorni. Ecco, allora passo molto tempo a osservare e a immaginare. Seduto qui sul ponte allungo le gambe, ci appoggio il portatile sopra e scrivo, e fotografo e aspetto l’arrivo al porto di Palermo.

Questo è ciò che esce dopo la seconda Ceres. A presto Davide

DRHO1538_2 IMG_8152 IMG_8202 IMG_8216 IMG_8239 IMG_8240 IMG_8244 IMG_8245 MWGZ8346 NSVJ4926 ORWQ7574