Non ho alternative al mio lavoro, non ho piani B, non voglio pensare di vivere diversamente ad oggi. Ho sacrificato mille vite per questa e tutto sommato e fortunatamente mi va decisamente bene. Questo non vuol dire che sia tutto facile o piacevole, ma che vivo fortemente ogni aspetto di questa giostra che spesso mi travolge. Il fisico… beh quello ha una sua vita propria, che spesso si distacca da me, fortunatamente per poi rientrare in una accettabile convivenza.
Così oggi la giornata è iniziata con la discussione di un progetto editoriale sul circo Paniko. Successivamente tutto è scivolato via da ogni schema, da ogni razionalità di lavoro e di pianificazione. Sostenibilità. Sono uscito dallo studio per iniziare dal fiume. Telefonate, mail e preventivi sono continuate fuori e dal circo al cibo il passo è stato breve con gli amici dell’Osteria Veglio. Un filo conduttore di pensieri fuori schema mi ha accompagnato sui progetti di gigantografie, workshop di fotografia food e la mostra sui pescatori di Licata che sono stati il pomeriggio.
La sera, ormai arrivata, mi porta via ogni idea e sensazione di aggiungere altre cose, ma non sono stanco, piuttosto sono agitato come spesso mi sento, come il mare dei pescatori che confina con la mia realtà di piemontese, ai piedemonti dove le onde s’infrangono.
- Words by: Davide Dutto
- 15 Aprile 2016
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