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Pubblico volentieri questa recensione del nostro libro:

Il viaggio dell’olio, dall’uliveto al piatto, assume un respiro poetico nelle immagini di Davide Dutto, che sanno trasmettere il sapore rustico e sincero della Sicilia contadina. un racconto per immagini scandito da pochissime parole. foto colori o in bianco e nero, in cui nodi e rughe dei tronchi centenari si rispecchiano nei volti e nelle mani che selezionano e colgono le olive, le trasportano, le frangono e ne raccolgono il nettare. In cui il sole e la terra arida dei monti Iblei lasciano il posto ai moderni frantoi. In cui al lavoro dei contadini e operai si alternano i momenti di riposo: un ritmo naturale, fondamentalmente uguale da millenni, quasi un rito, dove l’olio è sempre e comunque protagonista, fosse anche solo come condimento del pane “cunzato” o dell’insalata alle arance, i piatti della raccolta. Il protagonista di questa narrazione ha un nome: Pianogrillo. E una firma: quella di Lorenzo Piccione di Pianogrillo. Dulcis in fundo la conversazione di Michele Marziani con Ciccio Sultano sul ruolo dell’olio nella sua cucina.

A colloquio con Lorenzo Piccione

Musicista e designer, Lorenzo Piccione di Pianogrillo è diventato produttore di olio nell’azienda che appartiene alla sua famiglia da 500 anni ” per salvare la tenuta e trasformarla in un’azienda agricole in grado di mantenersi”, dice. Piccione di Pianogrillo ha puntato sull’altissima qualità, continuando a usare i sistemi di agricoltura naturale in uso da secoli. “Da una decina di anni abbiamo la certificazione di azienda biologica, anche se non lo scriviamo in etichetta. puntiamo su altro” racconta.”Per esempio, mi sono inventato un cru, Particella 34, che ha avuto moltissimo successo”. Che cosa rappresenta questo libro? ” E’ un racconto per immagini. Sull’olio esistono numerosi manuali, guide, ma mancava totalmente un volume che raccontasse quel che avviene nei campi e nei frantoi. A differenza della vendemmia, la campagna olearia è una sfilata di piccoli produttori, di famiglie. E’ una realtà estremamente frazionata. Volevo dipingere questo mondo. Il libro, ovviamente, racconta la nostra terra e la nostra gente, ma lo spaccato è comune a tutta Italia”. Un mondo che scompare? “Non so che cosa succederà tra 10 o 15 anni. Come si nota sfogliando il libro, c’è una sovrabbondanza di persone anziane. I giovani non vogliono più raccogliere le olive, portarle al frantoio, fare il proprio olio. Fra qualche anno probabilmente le famiglie che oggi fanno questo lavoro non ci saranno più”.


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