Questo è il fotoblog di Davide Dutto. Visita anche: Facebook Pinterest YouTube Instagram Cibele Edizioni Sapori Reclusi

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A già, Pasqua… da alcuni giorni salutando le persone ricevo un “Buona Pasqua”. In effetti tecnicamente mi sembra che oggi mercoledì, ancora Cristo debba essere crocifisso…ma, non so? non capisco bene…penso alla solita mescolanza tra sacro e commercio, colombe, uova di Pasqua, vin santo, ostie delle cupete, ecc… Comunque l’augurio per adesso mi riporta immediatamente alla mente la parola Quaresima. Quaranta i giorni del diluvio universale, quaranta i giorni passati da Mosè sul monte Sinai, quaranta i giorni che impiegarono gli esploratori ebrei per esplorare la terra in cui sarebbero entrati, quaranta i giorni camminati dal profeta Elia per giungere al monte Oreb, quaranta i giorni di tempo che, nella predicazione di Giona, Dio dà a Ninive prima di distruggerla, quaranta  i giorni che Gesù passò nel deserto, quaranta i giorni in cui Gesù ammaestrò i suoi discepoli tra la resurrezione di Gesù resurrezione e l’Ascensione…e la quarantena?…ma non penso centri qualcosa. Al solito faccio confusione. Quaranta giorni dunque per che la Chiesa cattolica, e altre chiese cristiane dove bisognerebbe vivere in limitazione, un po’ di digiuno, riflessione…niente eccessi, darsi un limite almeno più basso di quello consueto, preghiera, meditazione e soprattutto preparazione alla celebrazione della Pasqua… E io che centro? Non che ne sappia molto a riguardo. Sono solo un peccatore di mezza tacca, quindi ignoro il vero e profondo significato della Pasqua o almeno faccio finta…quel tanto che basta almeno per non fare il digiuno. In questi giorni poi, il mio umore è sotto i piedi…oltre il mio bellissimo lavoro… niente. Il vuoto più assoluto. Il cibo mi serve quantomeno per riempirmi piccoli spazi d’umore, appena quel tanto che basta per distrarmi ancora un poco. La Quaresima va bene, ma il digiuno, penso sarebbe un rischio troppo grosso, potrei cadere nel… No, no beh… niente, non volevo andar fuori tema. Quindi, quindi scuoto la testa e penso che sono solo il solito peccatore della domenica. Esco dal mio studio, oggi è mercoledì giorno di mercato a Fossano, vado al banco del pescivendolo Siciliano (ovvio). Devo comprare del pesce e non della carne, sai per via della Quaresima. Prendo un branzino, il pescivendolo mi dice: “piglia sto bel branzino di mare.” “branzino di mare?”penso per un’attimo. Naturale di mare, per distinguerlo da quello di allevamento delle gabbie. “Branzino di mare” dunque. Ora ricordo, conosco bene queste terminologie e non ci faccio più caso. Bene ho deciso per il pesce mentre si avvicina la classica pensionata piemontese che chiede: “Avete ancora delle trote? ne…” ” vorrei farle bollite con la maionese. A sun frsche?”. Lo sguardo del pescivendolo risponde da solo mentre sfiletta il mio branzino di quasi un chilo. Incuriosita la signora allora chiede del branzino “…è buono? Miserisia se è grande, ne.” Minchia, questa volta lo sguardo di Giuseppe trapassa la signora e lascia solo spazio a poche parole “Freschissimo. Signora, vuole mettere? non c’è paragone di gusto…va bene le trote le faccia pure bollite, ma il branzino…”. Il tono è quasi dispregiativo, poi distoglie lo sguardo mentre continua a sfilettare e spiega un paio di ricette col “branzino di mare”. Preso dalla tematica e inorgoglito dalla mia giusta scelta branziniana, anch’io mi rivolgo alla signora suggerendo con accento più locale la ricetta del filetto di branzino “di mare” in crosta di patate con salsa alla radica di zenzero… Insomma la pensionata è alle corde. Ormai non può evitare l’acquisto del branzino, così oltre alle sue irrinunciabili trote, si porta contenta a casa nel sacchetto di plastica il branzino. Pesce dunque oggi e fino a venerdì e pesce anche nelle mie foto che questa mattina ho sistemato per la regione Piemonte. Per l’allestimento dello stand di Slow Fish, immagini di grandi dimensioni stampate su tela. Non trote, non branzini, ma acciughe. Mentre il mio umore comunque non migliora…

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  • Rita

    Posted: 14 Aprile 2009


    Se poi passi da queste parti con un'acciuga.... si fà na bella pasta che sardi e finocchietto selvatico!!!! E' il periodo giusto!!! Rispondi


  • davide

    Posted: 10 Aprile 2009


    cara Rita, continua per me anche in piemonte la mescolanza tra mare e montagna, fiumi e mediterraneo, vulcani e alpi...acciughe. in effetti sono rimaste veramente bene le stampe delle acciughe su tela. rendono tantissimo...mi sa che comincio a portarmene una a casa nella mia cucina...i hai dato una bella idea. se poi passo da quelle parti con un'acciuga in valigia... ciao Davide Rispondi


  • Rita

    Posted: 9 Aprile 2009


    bellissime foto, come sempre, mi andrebbe di esporli nella mia cucina........ Rispondi


  • Corrado

    Posted: 9 Aprile 2009


    bella l'acqua così... Rispondi


  • Monica

    Posted: 8 Aprile 2009


    non le avevo ancora viste. che belle. mi piace la e di acciuga. potrebbe essere il titolo do una storia di una persona che è in una storia ma è anche l'unica cosa a no essere parte delle storia. Rispondi



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