Sono in treno, sto tornando da Torriana, un paesino arroccato sulle colline davanti a Rimini, dove ieri sera nell’ambito della manifestazione “La collina dei Piaceri” ho fatto l’ennesima presentazione del nostro libro Ibleide. Tutto bene. Ho incontrato persone interessanti, mangiucchiato qui e là tra le bancarelle dove prodotti d’eccellenza venivano proposti al pubblico e infine ho dormito in un bellissimo agriturismo, il Pomo Reale. Dalla finestra della mia camera si vede giù in fondo la striscia blu dell’adriatico dove s’appoggia Rimini. Da lì parte l’entroterra romagnolo fatto di colline, boschi, fiumi, stradine che curvano tra i rilievi sempre più irti fino ad arrivare alle rocche di Verrucchio, Torriana, Montebello… Insomma un bel posto, una breve e piacevole pausa tra questi giorni di duro lavoro passati in studio tra loculo computer e sala posa e computer… La manifestazione continua per altri due giorni. Io questa mattina sono partito alle 7.25 dalla stazione di Rimini. Cappuccino, brioche e una bottiglietta d’acqua per il viaggio. “Ma si! faccio il grandioso…” penso davanti al vetro un pochino sputato da spruzzi delle mille persone che parlano con il biliettaio lì dietro. “Mi dia un biglietto per Fossano di 1 classe, grazie” con un certo non chalance. Voglio star comodo e riposarmi mentre viaggio, magari fare qualche telefonata o leggere qualcosa…Quando arriverò a Fossano dovrò ancora lavorare. Ma oggi parte anche Sigrid da Roma direzione Fossano. Inizia il viaggio in parallelo con Trenitalia. Ahh…bello. Entro nel mio scompartimento semi vuoto con i sedili ampi, puliti e il tavolino con presa energia del computer. Bene, molto bene ora possiamo partire. Ops, ma ora che ci penso siamo in piena estate e sento un certo fresco, anzi quasi freddo… il clima qui dentro mi gela le braccia. I miei occhiali son quasi appannati per la condensa. L’aria condizionata!!!!!!!!!!!!!! minchia che freddo. Io sono un fautore dell’aria condizionata, ma qui è un frigo, ci si può portare le verdure fresche da Rimini a Fossano senza che perdano fragranza, anzi. Va beh, provo a mettermi le tre magliette che ho nello zaino, ma le braccia sono sempre ghiacciate. Uffa, merda, ma che minchia…pochi minuti in prima classe e comincio già a lamentarmi come al solito insofferente alle situazioni dove non ho il controllo. A Roma sono le ore 9 alla stazione. “I cartelli informartivi non funzionano e dopo il primo annuncio di una ventina di minuti di ritardo del treno che da Roma va a Torino non si sente più niente, tutto tace…” mi dice Sigrid che aspetta “paziente” ma non troppo. Poi dopo un’ora riesce anche lei a partire. Più tardi un suo sms mi dice che nel suo vagone niente aria condizionata, vagone forno…buon viaggio con trenitalia. Poco dopo arrivo un po’ indurito a Milano centrale. Mi guardo attorno tra la folla: chi mangia, che discute, chi corre, chi pieno di bagagli a spetta sudato qualcuno che lo aiuti, tutti stipati davanti ai tabelloni degli arrivi e partenze. Ecco vedo la scritta Torino ore 13,15…ops due minuti e parte. Binario 3…Corro per raggiungere il treno. Corro e le tre magliette nel clima milanese si fanno sentire. Preso, entro e passo in rassegna le carrozze… ahh già che figo ho il biglietto di prima classe. “guarda sti poveracci tutti ammassati in seconda” tra un carrozza frigo e una forno, passo così fino al vagone di testa ma dov’è la prima classe? era mica quella che se non fosse per il numero 1 nient’altro cambiava? e si…”Ma dai non fare il pistino, che sei fondamentalmente nell’anima, un viaggiatore di seconda, di terza, che centri con la prima classe tu”. “E già!” Comunque più avanti non posso andare, ma qui c’è meno gente, la temperatura è mite, i sedili direi comodi. Allora mi siedo qui e chissenefrega delle classi… ma perché quei due poliziotti mi vengono incontro?” “Documenti prego” dice quello più grande. Lo sapevo, cos’ho fatto…ho un biglietto di prima e sono in seconda, mica mi faranno la multa? No dai è solo un controllo su un treno in prima linea. L’annuncio ricorrente è: “trenitalia consiglia di tenere i propri bagagli a portata di mano ecc… buon viaggio”. Per i poliziotti tutto ok, subito dopo passa il controllore che vede il mio biglietto di prima. Con un sorriso che va dall’imbarazzo per il pessimo servizio a una forma di complicità, come dire “hai capito che si sta meglio qui”, mi augura anche lui buon viaggio. Si dai insomma niente di tragico, solo il riflesso di un’italia che viaggia su binari morti e forse c’è pure di peggio. Guardo fuori il cartello dice che siamo a Chivasso, quasi a Torino. Ahh già e Sigrid? telefonino irraggiungibile…
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- Words by: Davide Dutto
- 1 Agosto 2009
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anna
Posted: 5 Agosto 2009
enno, non si fa... con un biglietto di prima non ci si siede in seconda e sai perchè? non per snobbismo ma per correttezza...perchè se quello fosse stato un treno affollato avresti rubato il posto a un poveraccio di seconda classe che sarebbe stato costretto a viaggiare in piedi visto che lui in prima, nemmeno da cadavere ci si può sedere :)
.manu.
Posted: 4 Agosto 2009
Bé, dalle foto sembra un sogno rispetto ai treni pendolari MI-VA!!
davide
Posted: 4 Agosto 2009
eh... si vero ( corretto) ma il viaggio sembrava veramente lungo. ciao Davide
effemmeffe
Posted: 4 Agosto 2009
Rimbalzo qui arrivando dal blog del cavoletto. E' Chivasso, non Chiasso, a meno che tu non abbia fatto un giro lungo passando per la Svizzera...