Il mal di testa post-sbornia lo conosco bene. Non che sia particolarmente alcolizzato, ma insomma mi piace affogare pensieri, serate e incontri in uno… più bicchieri di vino. A dir la verità non disdegno aprire, di quando in quando, qualche bottiglia anche da solo. Poi mi capita sempre più spesso, oltre che berlo, fotografarlo. Lo still life non mi è mai piaciuto come lavoro…tutto troppo statico e perfettino, luci studiate, forme ricercate composte e ordinate. Troppo finto, troppo pubblicitario. Eppure per me anche questo tipo di fotografia ha il suo fascino, solo che devo per forza lasciare al caso, all’errore definire l’immagine, ma se no che minchia…
Il vino buono è vivo, lo senti bene. Senti il suo carattere. Quello delle bollicine appena dopo il “Pop”, meglio dopo il “pfsss” del tappo se ben stappato, senti il “friccicare” dell’esplosione di migliaia di piccolissime bollicine che vogliono uscire fuori, una musica, un respiro che fuoriesce dal collo della bottiglia mentre scende nel bicchiere. Vedo le bolle spingere per fare a chi esce prima, niente coda ordinata anche per il più elegante degli champagne. Così il tripudio musicale di bollicine continua ad esplodere nel bicchiere sprigionando aromi di lieviti, frutti, fiori… Ma anche quello rosso appena entra nel bicchiere fa un grande respiro, magari meno rumoroso, ma altrettanto forte e vitale quando in bocca sprigiona tutte le caratteristiche della sua vita fin ad allora: il sole, la terra, la luce, la cantina, la fatica tutto dentro quel sorso…come cavolo si fà a fotografarlo lì fermo in una bella foto di still life?
Cominciamo dalle luci:
una la piazzo in controluce filtrata dallo sfondo opalino, poi una laterale, quella del bank piccolo di solito sulla desta…non so perché, forse perché è già da quella parte e non ho voglia di cambiare posto. Poi l’altro più grande dall’alto proietta una bella luce diffusa; a questo punto dipende dal soggetto: il vino in questo caso. Le trasparenze sono tutto, dobbiamo vedere il colore, la consistenza, la vivacità, l’alcolicità… Poi di solito a questo punto ci sono il bicchiere e la bottiglia sul piano di ripresa che mi guardano perplessi “…ma questo che vuole fare? mica ci scatta una foto? Guarda che faccia stordita, sempre di fretta e nervoso, figurati che ci tira fuori da noi due e poi con la mia etichetta così orribile?” mi sembra sentir dire la bottiglia al bicchiere. Eh si l’avevo detto che il vino è vivo. Come faccio ora a far quadrare ciò che sento con ciò che vedo? Il vino di per se non fluttua nell’aria, non posso metterlo lì fermo come qualsiasi altro soggetto…e magari dirli “guarda di qua, guarda di là, sorridi, alzati, siediti, cammina…” oh nno? “Riminchia!!!”… massì che forse si può!? La fotografia è anche magia, in questo caso se scatto mentre esce dal bicchiere anche quel decimo di secondo il sensore lo può bloccare e lo ritrae come i nostri occhi non possono. In effetti dopo lo scatto è un po’ un disastro, ma questo è quello che sto facendo. …pausa “sono sicuro di non aver bevuto prima?…”
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- Words by: Davide Dutto
- 12 Luglio 2010
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ilia
Posted: 26 Luglio 2010
mi spiace per il vino...ma le foto sono bellissime, si potrebbe farne un quadro. Bravo, maestro e complimenti. Ciao
davide
Posted: 18 Luglio 2010
per Umberto: in questo caso la mano viene tolta in post produzione per praticità. In effetti si può anche lasciare cadere il bicchiere ed avremo un'effetto simile.
umberto
Posted: 18 Luglio 2010
Ottima idea e ottima qualità di realizzazione. I bicchieri interi senza mano che li regge sono stati lanciati in aria e bloccati dalla velocità di scatto? O la mano è stata cancellata in postproduzione?
Silvia
Posted: 17 Luglio 2010
Sono affascinata dalle tue foto e da questo tuo articolo, complimenti :-)
grazia
Posted: 15 Luglio 2010
sarò banale ma a me le foto sono piaciute proprio tutte..ma quanto lavoro cìè dietro????
Elvira
Posted: 14 Luglio 2010
Il risultato finale è strabiliante :) Complimenti davvero (e grazie ad Alex per avermi portata qui)
davide
Posted: 13 Luglio 2010
sono contento che vi piacciano le foto del vino, in effetti ho dedicato molto tempo, sia per le riprese che per la post produzione. avevo parecchi dubbi sul risultato finale. Il mondo del vino è ancora un pochino tradizionalista e queste immagini forse vanno un po' fuori dalle solite righe anche se tutto è già stato fatto...Per Marco, non ci sono dubbi che certe sensazioni del tipo amarcord riguardo la camera oscura rimangono, ma non direi che il lavoro si sia alleggerito con l'avvento del digitale. Molto, ma veramente molto tempo ora lo passiamo davanti allo schermo al posto che una bacinella di sviluppo...e grazie per la lode ciao Davide
Alex
Posted: 13 Luglio 2010
Mi inchino!
Antonella
Posted: 12 Luglio 2010
meraviglia di foto!!
vincenzo
Posted: 12 Luglio 2010
'mbriacone!
marco
Posted: 12 Luglio 2010
maestro le do 8+.... per i vini spero che per questa rappresentazione non abbia sprecato vini di eccellenza ;))) meglio berli che farci i giochini. Comunque caro davide la mano che muove il bicchiere in alcuni casi come l'hai nascosta? certo la digitale favorisce ed allegerisce il lavoro...se si ritorna indietro alle meccaniche di una volta e le sale stampe a luce rossa... luce per giunta erotica (se ti ci chiudevi dentro con una femmina faceva pure ambient) comunque piu che una lode al vino il tuo post con foto...alla fine...direi lode ad una lavastoviglie...scherzo maestro non ti irritare
Silvano
Posted: 12 Luglio 2010
Ciao Davide! Da un po' ti leggo e mi piace il tuo stile molto personale. E personali sono questi scatti, che sanno proprio di vino buono, che non può fare a meno di essere bevuto. La mia preferita del set è la seconda foto: pulita ed equilibrata. Belle!