Io non sono un fotografo di food!?? Insomma non mi piace etichettarmi o determinare un’ambito della fotografia in cui devo riconoscermi. Comunque in qualche modo alla fotografia food ci sono arrivato e ci sono arrivato passando dalla galera, dove sono stato per tre anni… insegnante di fotografia e osservatore curioso. Ho scoperto che cucinare, mangiare, condividere un pasto sono cose tutt’altro che scontate, soprattutto “dentro”. Così da una cella alle cucine dei grandi cuochi il passo è stato breve, rapido e confuso… Nuovi ritmi quelli dell’alta ristorazione, rigorosi e frenetici, ben diversi da quelli che arrivano da un bisogno di colmare il tempo in uno spazio recluso. Allora diventando invisibile tra materie prime, padelle e pile di piatti ho scoperto nuovi modi di raccontare storie fotografando il cibo. Questo in parte é ciò che ho voluto raccontarvi in questo breve corso, ovvero semplicemente il mio modo di immaginare, costruire e scattare una foto. Senza pretese didattiche professionali, ma con la sincera voglia di stimolare, condividere e giocare insieme con la fotografia. Io mi sono divertito, spero possiate dire lo stesso. Per ringraziarvi del week end un po’ alternativo, ecco qui una brevissima sintesi di ciò che abbiamo fatto, naturalmente attraverso alcune foto che raccontano il workshop a modo mio.
Filosofia spicciola:
La fotografia nasce in testa, se manca il concetto qualunque strumento high tech non basterà mai.
Considerazione tecnica :
la post produzione é il necessario proseguo dello scatto. Dal momento in cui si apre il file in raw siamo solo a metà percorso di un’immagine. Blog, monitor, siti, programmi di ritocco e di grafica, colori, contrasti sono sulla strada che dobbiamo prercorrere per costruire la nostra immagine definitiva. Per me l’immagine senza compromessi è quella che sarà stampata sulla carta.
Come entrare in cucina:
Entrare in cucina é come entrare in un microcosmo, con regole precise: non rompere le palle, non intralciare il lavoro della brigata, diventare invisibili, non fare inutili domande che rivelano la tua incompetenza in materia, il silenzio spesso è d’oro.
Raccontare come viene creato un piatto vuol dire creare un rapporto con il cuoco, il capo branco.
Ogni soggetto che si fotografa ha una sua personalità e un suo modo di relazionarsi davanti all’obiettivo. Sta al fotografo capire in fretta, quale sia il modo migliore di interagire con lui. Comunque vada, si creerà un interessante rapporto umano reciproco, spesso nel mio caso sfocia in una nuova amicizia.
Dalla preparazione al piatto finito:
La cucina é il backstage di un ristorante, quando vi lavoro mi piace raccontarla come la sento. Vera, grezza e istintiva… La sala invece è ciò che appare, la giusta conclusione di un percorso di alimenti passati attraverso mani, si spera sapienti.
Diversa la fotografica del piatto finito, che può essere scattata in studio o nel ristorante.
Lo still life richiede una conoscenza delle luci per far risaltare al meglio le consistenze, la liquidità, il calore e altro su uno sfondo sempre bianco, asettico per quanto mi riguarda.
Invece quando si fotografa un piatto “dal vivo” bisogna sfruttare al meglio le condizioni di luce spesso apparentemente sfavorevoli, ma proprio da una mancanza che a volte otteniamo nuovi ed efficaci risultati, provare per credere.
Post Produzione:
Quando si apre il file in raw è come se scattassimo in quel momento la foto. La taratura del monitor è indispensabile, senza la quale tutto diventa inutile. Con photoshop abbiamo davvero il controllo su ogni lavorazione, sia cromatica che di contrasto. Creatività e libera interpretrazione, quindi buona fortuna!!
Certo in due giorni intensi come quelli passati non é comunque possibile, né forse interessante pensare di imparare molto della fotografia. Ma raccontarci esperienze e scambiarci piccoli accorgimenti su come raccontare un piatto è sempre interessante, per cui vi ringrazio. Per qualche idea o per curiosità ecco qui i link del mio sito, del blog, della casa editrice con cui ho stampato i miei libri…:
http://www.cibele.it/index.php
http://www.photographerspro.eu/davidedutto/
insomma, basta bla bla bla, allego qui di seguito alcune mie foto. Ciao Davide
…e giulia scrive: http://gglapulce.wordpress.com/2011/02/21/cucina-fotografa-racconta/
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- Words by: Davide Dutto
- 22 Febbraio 2011
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elena
Posted: 23 Febbraio 2011
e' stata una bellissima esperienza,siete stati tutti strepitosi nel trasferirci le vostre conoscenze e nel tirar fuori la nostra creativita'.! w l'anatra, il mio primo soggetto foody !!Grazie Elena
admin
Posted: 23 Febbraio 2011
in effetti ci hanno dato il condono...
richi
Posted: 23 Febbraio 2011
.....in galera avrebbero dovuto tenerti 30 anni..........non tre !!!!!!!!
lorenza
Posted: 22 Febbraio 2011
Più che bravi! Attenti, premurosi e tanto, ma tanto, alla mano. Il che, di questi tempi, non capita sovente. Un piacere, insomma, seguirvi. Grazie, Lorenza
serena
Posted: 22 Febbraio 2011
Siete stati bravissimi!! Grazie di tutto!