Quel momento poco prima di un temporale estivo, quando le luci si fanno più scure, più grigie e contrastate, quando l’odore dei lampi è forte e le prime gocce sull’asfalto, sulle stoppie del grano, sulle tegole arse dal sole, sulla pietra di Luserna dei balconi, rimanda dritto alle narici sensazioni di mille estati passate, vissute e mai vissute, mai consumate, in quel precedere del tempo-rale rimango come fuori dal tempo-reale. Sento il profondo, imponente, ed epifanico suono della pioggia che si avvicina sempre più deciso fino a spaccare tuonante ogni indugio: sta per accadere. Quello che avviene prima e dopo non m’importa, può anche scrosciare pioggia a catinelle, continuare con una noiosa pioggia costante e lenta, tornare subito il sereno, ma quella è un’altra storia.
“Sta per accadere” è una delle sensazioni più belle che io possa immaginare, è come una carezza che sta per essere data, una sberla, un abbraccio imminente, l’avvicinarsi senza più poter fermare l’inevitabile. Quel treno di inevitabili sensazioni che con matematica precisione m’investirà.
E’ il temporale di oggi, che mi coglie con la macchina fotografica al collo, si mi ero preparato, purché non si dica che fare il fotografo è solo un mestiere per vivere. Poco prima della pioggia è uno stato di grazia.
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- Words by: Davide Dutto
- 19 Agosto 2013
- Tagged: cupo, pioggia, sensazioni, temporale, tuoni
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