Quasi dietro Lipari paese si trovano le cave di Caolino. Decido di andare a far delle foto un po’ tardi verso le 11,30 della mattina. Con la macchina si arriva fino a un piazzale panoramico dove i turisti e le coppiette verso sera possono ammirare tramonti mozzafiato. Lascio la macchina e guardo dall’alto il sentiero che porta fino al mare dove si divide al fondo in due direzioni, una per le terme di S.Calogero e l’altra per Valle Pera, guardo e dubito che sia l’ora migliore per andare a piedi fino laggiù. Poi colto dalla volontà del bravo fotografo mi organizzo e parto. Le scarpe giuste, la riserva d’acqua, il telefonino, un piccolo coltello, qualcosa per coprirmi il capo…e le macchine fotografiche. Posso partire, comincio la discesa. Per noi che di solito camminiamo sui sentieri di montagna la strada quasi sempre inizia con delle belle e scoraggianti salite, ora scendere mi sembra decisamente piacevole, ma già verso metà percorso il caldo comincia a sciogliere le mie riserve corporee d’acqua, faccio finta di niente e contino a camminare e faccio alcune fotografie mentre sopra di me alcuni corvi gracchianti girano nel cielo azzurro. Non riescono a demotivarmi, per ora… Cammino sempre in discesa e mi trovo abbastanza in basso quando a fianco del sentiero vedo una sorgente d’acqua. Ormai decisamente accalorato mi dirigo deciso verso la pozza godendo già del piacere fresco di mettere i piedi a bagno e sciaquarmi la faccia…metto i piedi a mollo e in un attimo dal basso l’impulso elettrico comunica al mio cervello la temperatura della sorgente sulfurea e subito salto fuori saltellando e imprecando quasi in siciliano. E già siamo in territorio vulcanico, dovrei saperlo, anche se a Lipari non c’è un vulcano vero e proprio, sotto terra ribolle il magma molto vicino alla crosta terrestre. Archiviata l’esperinza sorgente termale e rinfrescatomi con la mia scorta personale d’acqua mi avvio sempre più accalorato verso il fondo. Non sono più così deciso a scendere ancora in base alla teoria inversamente proporzionale dei sentieri di montagne e questi: se a ogni fine salita corrisponde una discesa ora alla fine della mia discesa comincerà la salita e sono ormai le 12,30 ora classica del sole di mezzogiorno dritto sopra la testa. Proseguo fino a bivio e poi vado verso Valle Pera ancora per un po’ per vedere bene l’isola di Salina dietro l’ultima curva, scatto alcune calde fotografie mentre tutt’intorno gli arbusti e l’erba secca gialla contrastano con il blu del cielo. Mi riposo un attimo anche se non c’è un posto con un filo di ombra, ora posso risalire…Capisco subito che non sarà una passeggiata dopo alcuni passi in salita, il caldo e l’assenza di ombra rendono difficile anche solo stare fermi in piedi, figuriamoni salire per quel sentiero dritto. Ora non vedo più neanche le lucertole, che pure al sole più caldo amano arrostirsi. Ogni piccolo spazio d’ombra mi fermo e bevo un sorso d’acqua, poi proseguo, di far foto neanche se ne parla, passando di nuovo davanti alla sorgente non se ne parla anche d’immergere i piedi. Salgo lentamente e finalmente arrivo all’ultima curva vedo la macchina e le mie energie sembrano più ottimistiche, ma accelerando in passo le perdo immediatamente. Calma, ce la posso fare, mi fermo e poi proseguo piano piano finché mi trovo la macchina davanti, sono salvo. Sono orgoglioso della mia prestazione anche se ho scelto l’ora sbagliata per questo percorso, ecco le foto.
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- Words by: Davide Dutto
- 2 Luglio 2007
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roberta
Posted: 27 Aprile 2008
eh bhè anke io ho fatto questa gita..anke se sn andata fino alle terme..e ti assicuro ke è molto pesante..cmq è fantastico..complimenti x le foto
Lucy
Posted: 3 Luglio 2007
Che ridere che mi hai fatto... soprattutto nell'immagine dei piedi messi nell'acqua bollente quando in realtà cercavano refrigerio! :-P Sei una forza!
Angela
Posted: 2 Luglio 2007
Le continue avventure presentate su questo blog mi sembrano film, romanzi, triller... "che fantasticheria"! e come al solito: ne è valsa la pena sacrificare il corpo, considerato il risultato finale. Grande... a presto