Quest’estate sta volando via, e come sempre agosto sta sulla borderline che divide vacanze e lavoro, luce e ombra, pausa e ritmo. Allora questo mese diventa tempo, tempo che soffia via verso altre stagioni, come il vento deciso che arriva dalle cime dell’Argentera e scende giù a valle passando tra boschi e fiume, come i pensieri di questa sera che senza un’apparente meta passano in ogni fessura della vita.
La giornata è quasi finita, e io rimango seduto ancora un po’ sul bordo del fiume con i piedi nell’acqua e guardo in su verso Vinadio, verso il forte. Per tre giorni si è fatto festa in quel forte, un vivo ritrovo che l’associazione “Balla con i cinghiali” ha organizzato. Persone, musica, libri, laboratori, cibo e vino, in uno spazio sono state esposte le immagini di galera, poi quadri, cinema, arrampicata, e una miriade di tende sparse nei bordi di prato ai piedi delle mura.
Non ho resistito alla vista di tanta gente in quel luogo, così con lo spirito del fotografo ambulante ho allestito un piccolo set dove ho fotografato la gente di passaggio, ma è anche stata un’occasione per potere fare una piccola riflessione sul senso di libertà e detenzione, così dopo uno “scatto ricordo” ho chiesto di scrivere una frase, dopo aver visto la mostra sulla galera per essere fotografati così. Ecco le immagini.
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- Words by: Davide Dutto
- 27 Agosto 2014
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