Sto nuovamente partendo e come al solito sono sempre più agitato. Mi lamento delle troppe cose da fare e mi lamento perché temo di non farcela, mi alzo presto e torno a casa tardi, ma poi finalmente per quelli che mi stanno vicino parto e una volta seduto in macchina anche per me tutto cambia. Rifletto così sul significato del detto “partire è un po’ morire”…, forse chi disse questa frase voleva dire che lo stress del partire è tale da toglierti giorni di vita?…Non so, ma per me questo è il significato… Lunedì a Roma la mia prima tappa per organizzare una mostra per il prossimo anno al Festival della Matematica, sembra che a qualcuno le mie foto piacciano, bene perché questo fatto per un fotografo è decisamente vitale. Poi martedì da Napoli m’imbarco per Filicudi dove rimarrò fino verso il 5 di dicembre. Provo così ad immaginarmi, lontano da tutto, nel posto in cui ho veramente amato quelle isole per la prima volta. I ricordi scorrono veloci nella mia testa mentre mi ritrovo imbambolato a fissare il muro. Come l’inizio di un racconto mi vengono in mente delle immagini che potrebbero descrivere la sensazione di quei giorni invernali che passerò a Filicudi: un Piemontese sulle isole:
“Le sere invernali sull’isola scorrevano tranquille come sempre. Attraverso i vetri della finestra, ricoperti da una sottile patina di salsedine, s’intravedevano le luci lontane di Milazzo, della Sicilia e i lumicini tremolanti delle barche dei pescatori rientrare in porto. All’interno della casa sugli scogli, solo la luce fioca della candela illuminava il tavolo dove ero seduto. Accanto al muro del pendolo vedevo a malapena le facce ingessate dei miei avi ritratti in quella foto. I profumi umidi della zuppa di pesce sul fuoco e dei vecchi mobili della nonna mi rasserenavano, eppure dentro di me una leggera ansia mi turbava. Ripresi comunque il bicchiere in mano e continuai a sorseggiare quell’ultimo goccio di nebbiolo rimasto sul fondo, così come dei lontani ricordi del Piemonte assaporavo in quelle goccie di vino le varie fasi dei gusti e dei retrogusti. Non sapevo ancora che gli eventi di quella sera avrebbero cambiato radicalmente la mia vita.”
…va bhe… poi verso la prima settimana di dicembre mi aspetta la Sicilia di Pianogrillo, di Ciccio Sultano e Pino Guttaia, quella di Corrado Assenza e dei miei amici fotografi Nino Lombardo e Filippo Mannino, fino che qualcuno forse da Fossano mi dirà di tornare indietro…o no?
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- Words by: Davide Dutto
- 11 Novembre 2007
- 8 Comments
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ilde
Posted: 21 Gennaio 2010
Complimenti per le foto perchè è difficile ritrarre dei soggetti così come i tuoi che esprimano stati d'animo soprattutto in fotografia
Stefania
Posted: 20 Dicembre 2008
se un giorno la paura mi spogliasse del mio limite più grande, saluterei i miei uscirei di casa e non ci tornerie più, sarebbe il VIAGGIO della mia vita......
Fabrizio
Posted: 14 Luglio 2008
Partire è come un pò morire quando ti lasci alle spalle momenti di vita, posti vissuti, profumi e sapori del posto. Quando ti accorgi che tutto questo comincia a sbiadire e non puoi farci niente. Quando i ricordi cominciano a farti male e ti bloccano il presente. Quando capisci che i momenti passati non torneranno più.
Tamara
Posted: 17 Dicembre 2007
...ma quanto "guardi",...discreto e meticoloso... in ogni piccolo particolare: bravo...le tue immagini catturano...
Lidia
Posted: 14 Novembre 2007
Le persone non fanno i viaggi sono i viaggi che fanno le persone.
Alessandra
Posted: 13 Novembre 2007
...complimenti...sarà che adoro le foto in bianco e nero. ciao Alessandra
andrea
Posted: 12 Novembre 2007
Partire è forse un po' morire Tornare a volte, può essere morire alcuni dicono persino che "morire è come tornare" ...ma la fede è un mistero per pochi. Ruba attimi di vita, sottrai le anime ai pescatori. Non ti voltare mai sino a che il bottino sia sufficiente. E solo tu, pirata delle lenti puoi deciderlo. good road! uno che ogni tanto ha la fortuna di lavorare con te.
lello
Posted: 11 Novembre 2007
cioa davide, se vieni qui vicino a Palazzolo fatti sentire, il proprietario del vivaio mi ha chiesto di te. ciao lello