Forse è gia da troppo tempo che qui in studio sto sistemando foto dai toni forti e saturi, chiari e piatti, particolari che confinano tra astratto e reale, strisce di colori di pantone e gamma di grigi… insomma sto provando il mio nuovo plotter hp Designjet Z3100 e il monitor Lacie 526 LCD 25,5″… e provo anche me. Ho gli occhi che s’incrociano e la vista che perde diottrie in tempo reale. Il mio companatico in queste settimane sono i colori, gl’inchiostri e i cristalli liquidi, le carte cotone 100% e quelle satinate a rapido asciugamento, le tele canvas e le carte satinate e lucide e opache. La camera oscura, dov’é? Dopo anni di pensieri del tipo “…quando sarò più tranquillo e solo per me stamperò con calma immagini su carte baritate…”, mentre gli acidi e le carte baritate scadono e i ragni stendono tele tra un barattolo e l’altro. Quindi ho regalato tutto a chi spero ne faccia buon uso. Ora un po’ mi manca. Mi manca quel buio palpabile e quei profumi di sviluppi e di fissaggio, mi manca il senso di sospensione nello spazio nero. Quante notti passate a respirare i vapori umidi con le mani nelle bacinelle, agitare i fogli sensibili nello sviluppo e vedere piano il formarsi delle immagini. Silenzio rotto solo dalla radio che trasmette calma musica notturna…(quasi mi sento patetico). Bene ma d’altro canto nuovi stimoli arrivano da tecnologie che sempre più velocemente cambiano il nostro modo di pensare e di capire la fotografia, immediata e creativa. Ora osservo da vicino il miracolo fatto dai piccolissimi ugelli che sputano goccioline d’inchiostro sulla carta, vedo il liquido colorato diventare immagine. Vedo nelle prove di stampa i ciottoli neri di Stromboli rotolare l’uno sull’altro mossi dalle onde, vedo i colori bagnati e umidi della salsedine, profumi di risacca, vedo i contrasti netti come china nera sul foglio bianco di erbusti al vento e le profondità a più livelli provocate da forti sfocature… poi sento l’odore dell’inchistro un’ po amarognolo scendere in gola, ancora non lo riconosco. Insomma va bene così, la camera oscura in fondo cambia solo forma e siamo ancora una volta noi a stabilire il risultato delle nostre immagini.
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- Words by: Davide Dutto
- 5 Maggio 2008
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comidademama
Posted: 7 Maggio 2008
Commento sempre troppo poco sul tuo blog e ti leggo via feed e dovrei venire più spesso nella tua pagina per vedere il testo con più bianco intorno. Oggi mi sei venuto in mente tu parlando di Barcamp, nello specifico parlando di foodcamp. Se ne facessimo uno in futuro mi piacerebbe invitarti, ii buona compagnia, per una tavola rotonda su fotografia e food writing. Vedtrai un po' di permalink accendersi nel tuo blog, per spiegare chi sei ho usato il tuo post di Vinitaly e quello del Gambero Nero. per ora l'unica cosa certa del mio rientro in Italia è un volo Boston-Malpensa, fissato per inizio agosto, sempre che non lo cancellino! In ogni caso sei il benvenuto nella mia casa impolverata e piena di bagagli da disfare, tirerò fuori il mattarello dalla valigia per prepararti qualche cosa di buono.
Alle
Posted: 6 Maggio 2008
Auguri per il nuovo plotter!! Spero che tu possa fare tanto buon lavoro con il nuovo acquisto, non essere troppo nostalgico per la vecchia camera oscura è inevitabile che le cose cambino ed è comprensibile lasciarsi andare a ricordi semiromantici, io non so come si lavorava allora, ma credo che a parte il fascino che evocano le tue parole per quel tipo di sviluppo dovevano sicuramente esserci anche aspetti che non erano così piacevoli, cerca quindi di vedere le innovazioni positive degli altri mezzi. P.S. Mi fa sempre un certo effetto pensare "io c'ero!!" quando vedo alcuni tuoi scatti qua nelle isole Ciao Alle