“Non ci starà mai tutto“, vado pensando in questi giorni. La macchina è quella, le cose da caricare sono quelle, il volume non è un’opinione. Riguardo l’insieme di cose che dovrei farci entrare e penso che non potranno mai entrarci tutte: le cornici, le stampe, le valigie, lo zaino delle macchine fotografiche, il computer, i libri, le bottiglie di vino, i salami e il lardo di Dho, le torte di nocciole (la tonda gentile) di Cogno… Di certo non posso lasciare le 30 immagini 50 x 70 incorniciate che esporrò a Chiaramonte e nemmeno i 16 quadri 70×100 che sistemeremo nella sala di Pino Cuttaia quando faremo la cena dei pescatori…Martedì Pino ed io abbiamo organizzato una cena per l’equipaggio che mi ospitò quest’estate in giro per il canale di sicilia. Un modo per ringraziare e rafforzare la nostra amicizia, cosa di meglio si può fare se non sedersi a tavola e che tavola quella di Pino che ha organizzato un menù specifico per la serata, io lo nominerei Menù Michelangelo. Mentre penso queste cose giro e rigiro le cornici nel retro della macchina, verticalmente, orizzontalmente, inclinandole un po’…poi incastro i libri negli stretti spazzi rimasti, lo zaino lo schiaccio tra il finestrino e le cornici dietro, sotto il sedile infilo altri libri e due bottiglie, poi tolgo i libri e li rimetto freneticamente. Mi allontano di alcuni passi e guardando la macchina con gli oggetti che ancora fuoriescono sparsi. Misuro ad occhio come un pittore misura il paesaggio da ritrarre e prendo le proporzioni. Prendo anche un pochino di panico, ancora non ci sta tutto e scarico e ricarico le stesse cose sperando nell’effetto Gulliver al contrario. A Chiaramonte domenica 14 esporrò le immagini nella Piazza principale tra le bancarelle e la gente per la festa dell’olio, presenteremo il nostro libro, Ciccio Sultano, Lorenzo Piccione, Michele Marziani ed io parleremo della realtà dell’olio ognuno dal proprio punto di vista. Ho un po’ di timore, mi sembra di dover restituire le immagini rubate tempo fa in quei luoghi, di quelle piante, di quei frantoi, di quei paesaggi, di quelle PERSONE. Un’esame ancora da superare a tu per tu con le persone raccontate nel libro…e se non ho capito niente? Ma devo ancora finire di sistemare la macchina, questa volta ho esagerato, arriva la figlia di Dho che mi porta altra roba e poi Rita mi chiede di portare delle bottiglie di vino da regalare e…minchia mi sento come Totò e Peppino che salgono al nord con prosciutti e formaggio. Panico e poco tempo ancora e la paura di dimenticare le cose essenziali…panico, agitazione ancora ed è già quasi tardi. Poi mi fermo un’attimo e faccio un bel respiro profondo, un pensiero Zen mi entra nella testa: niente è essenziale, tutto è già dentro di noi…si però non dentro la macchina e sono sempre più agitato lo stesso mentre finisco di respirare profondamente e spingo dentro a forza le ultime cose… provo a chiudere lo sportello posteriore. Lo Zen… devo ancora allenarmi e spingo forte ancora un poco, lo sportello si chiude.
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- Words by: Davide Dutto
- 7 Dicembre 2008
- 6 Comments
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Fabio
Posted: 19 Dicembre 2008
l'essenza dello zen e l'aret di caricare la macchina scommetto che è tutta nella barbera
bacco
Posted: 11 Dicembre 2008
Ma hai caricato anche la scala per le olive, il pescatore e il gabbiano???
Fra
Posted: 8 Dicembre 2008
Ho sempre pensato che caricare la macchina fosse come giocare a lego...ma questa volta sarebbe stato necessario un ingeniere! In bocca al lupo per le presentazioni Un abbraccio Fra
davide
Posted: 7 Dicembre 2008
ciao Arianna, ma certo ci incontreremo sarò in zona verso venerdì...poi ci sentiamo ciao
Lorenzo di Pianogrillo
Posted: 7 Dicembre 2008
...Cristo mettila bene quella bottiglia di Barbera...I Salami di Dho DHove cazzo li hai messi? L'ultima volta ve li siete scofanati tu e la diavoletta di Bruxelles... La modella che doveva accompagnarti dov'è? Dove l'hai nascosta? Possibile che debba sempre dirti tutto? @Arianna: guarda che veniamo veramente in cantina da te... E non so se mi spiego. :-)
arianna
Posted: 7 Dicembre 2008
davide passami a trovare... arianna