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Come meduse i pensieri vagano trasportati dalle correnti.
Fluttuano al confine della dimensione spaziotempo, essere o non essere, ammassi di cellule primordiali, incorporee trasparenze. Alle meduse basta il 2% di corpo per essere trasportate dalle correnti, pungere, difendersi e attaccare, paralizzare e nutrisi, digerire, il resto è acqua. L’aria per i pensieri; raggiungono spazi lontani, percorrono strade senza un’apparente meta, si riproducono, si trasformano, muoiono e rinascono all’infinito. Immagino allora pensieri e meduse come chiavi che aprono porte che separano altre dimensioni, quelle della teoria delle stringhe. Una possibilità per sbirciare tante meduse, tanti pensieri, tante nostre vite parallele sempre leggermente diverse che si muovono sul calcolo delle probabilità, dell’esperienza, del caso, dei sentimenti… Queste meduse e questi pensieri che ora vedete e sentite qui, esistono oggettivamente per me. Sono all’acquario di Genova. Con il cellulare ho provato a fotografare una piacevole gita, di mare e luce, di vento pungente, di acqua e vetri, profumi umidi, carruggi, focaccia e cocacola, il Duomo di S. Lorenzo, il palazzo Ducale, via del campo, autostrada. Poi come sempre alla fine le meduse come i pensieri si sciolgono al sole sul bagnasciuga.

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  • Giovanna

    Posted: 12 Gennaio 2009


    sono stata 10 giorni fa all'acquario di genova, per la terza volta, e ho delle belle foto anch'io delle meduse... quasi quasi le pubblico sul blog.... non riuscirò mai però ad essere tanto poetica.... ma per la poesia posso sempre mandare i lettori al tuo. complimenti Rispondi


  • lorenzo di Pianogrillo

    Posted: 12 Gennaio 2009


    Ecco, appunto, lasciamo perdere il Crapùn... E gli sbarchi. Ho finito il Prozac... Rispondi


  • davide

    Posted: 12 Gennaio 2009


    Caro Lorenzo, lo so bene... ma mi sembrava più poetico il bagnasciuga cito da Wikipedia: Si chiama bagnasciuga (boat-topping nella terminologia in lingua inglese) quella parte di superficie di carena della nave limitata superiormente dal piano di galleggiamento a massimo carico ed inferiormente dal piano di galleggiamento a nave scarica. La parola è spesso utilizzata anche per indicare la battigia, ossia quella parte della spiaggia che si bagna e asciuga per effetto del moto ondoso. Celebre è il discorso di Benito Mussolini del 24 giugno 1943, che di fronte alle voci su un prossimo sbarco alleato in Sicilia (avvenuto effettivamente dopo pochi giorni, il 10 luglio), proclamò tronfiamente che ogni tentativo di sbarco sarebbe stato "congelato su quella linea che i marinai chiamano bagnasciuga". Tale discorso è poi passato alla storia come il "discorso del bagnasciuga".Ma lasciamo perdere Mussolini... Rispondi


  • lorenzo di Pianogrillo

    Posted: 12 Gennaio 2009


    Battigia. Il bagnasciuga è un altra cosa. Un errore in cui incorse anche un famoso personaggio durante un suo nefasto discorso... :-) Rispondi


  • fra

    Posted: 12 Gennaio 2009


    Belle le tue foto e le tue parole. Le meduse mi hanno sempre affascinato, non sembrano neanche esseri di questo mondo, così eteree...e quando muoiono non lasciano neanche traccia del loro passaggio un abbraccio Fra Rispondi



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