Dopo una mattinata passata a fotografare le cave arrivo in albergo tutto impolverato, macchine fotografiche comprese.
Sistemo il materiale e mi faccio una doccia, sono le 14.30, esco sul terrazzino.
Mi siedo al tavolo del ristorantino e subito mi riempio il bicchiere di fresco vino bianco Catarratto, (vitigno tipico coltivato anche qui ai piedi di Erice) tutt’intorno il panorama è luce, mare, vento e bianchissime nuvole che si muovono.
Mi sembra la cornice giusta e il momento adatto per mangiare un buon piatto di pasta, così chiedo se posso ancora ordinare. Sul terrazzino del ristorante ci sono solo io, silenzio e paesaggio, solo il rumore del mare la in fondo e il cicalio continuo tipico di questa stagione durante tutto il giorno in ogni dove.
In breve tempo, il cameriere che è anche il cuoco, mi serve la pasta al sugo di pescespada con pomodorini di Pachino leggermente profumata alla menta. Distolgo allora lo sguardo dal mare e vedo e sento il piatto colmo mentre il cameriere-cuoco sorridente e me lo serve, lo guardo socchiudendo gli occhi, la luce è sempre forte e abbagliante.
Succede sempre più spesso che la mia “fotografia” si incontri con il cibo, non solo perchè ora sul tavolo vicino al piatto c’è la macchina fotografica ma perché fotografando il territorio, le persone, le tradizioni,… prima o poi si finisce sempre davanti a un tavolo imbandito per una buona mangiata o per essere più raffinati una degustazione di prodotti tipici.
Parlo un po’ con il cuoco, chiedo informazioni sul piatto e poi lo assaggio, mi viene voglia di pubblicare gli aromi e i sapori sul blog, non penso però di essere un gran esperto di enogastronomia, provo a scrivere la ricetta:
Busiate al pescespada con pomodori di Pachino profumate alla menta
fondo bianco di cipolla, spruzzatina di vino bianco e si aggiungono cubettini di pescespada, le busiate cotte al dente si sbattono in padella e si fanno saltare mescolandole con il fondo, si aggiuncono i pomodorini di Pachino tagliati in quattro e si salta ancora un paio di volte in padella, in fine si aggiungono alcune foglioline di menta tagliate fini, appena per dare il profumo e si risalta in padella un’altro giro, ancora un goccio di olio extravergine locale e il gioco è fatto.
Il vino da me consigliato per accompagnare questo piatto è il catarratto fresco dell’azienda Fazio Casa vinicola in Erice… il proprietario è sindaco di Trapani, il vino è buono, dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, dal gusto fresco, pieno, persistente e fruttato esotico…non si sa mai…
buon appetito
PS ieri ho assaggiato anche le busiate al pesto Trapanese, ingredienti: basilico, pomodoro, olio extra vergine d’oliva, mandorle tostate, pistacchi, pane grattato, peperoncino, ma questa è un altra storia…
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- Words by: Davide Dutto
- 11 Agosto 2006
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