Ecco di nuovo in cabina, la 8126 al nono piano della nave Superba ancorata al porto di Palermo. Stiamo per salpare l’ancora e partire alla volta di Genova. Saluto ancora Giovanni e Ada mi hanno scortano fin davanti molo… “ci vediamo, ci sentiamo presto, molto presto, vengo su a Eataly a Torino il 27 per la prossima vostra presentazione…ciao, ciao…” Che dire? cosa raccontare…di quest’ultimo giro in Sicilia? Un ping pong tra Palermo e Ragusa, Comiso e Licata e Palermo…ancora non realizzo bene che sto per rientrare. Forti sono le sensazioni delle persone incontrate, del clima, la pancia e lo spirito sono pieni. Che dire allora? Dunque, potrei parlare delle presentazioni fatte con Ciccio Sultano e Vincenzo Cascone, dei nostri libri, potrei raccontare delle serate e delle cene e dei dopo cena estesi fin oltre le tre del mattino tra risate e bevute e altro… potrei parlare delle nevicate e del brutto tempo, del freddo, del gelo, dell’umido, del vento e della pioggia qui così vicino all’Africa, bohh?… potrei dire di Corrado e sua moglie che a Noto vivono e fanno vivere a chi l’incontra l’esperienza più dolce nel loro Caffè Sicilia. Ma che territorio, ma che prodotti buoni, frutti miracolosi, sole forte… sono solo le mani, le mani, quelle sono. Congiunzione tra il dire e il fare, pensare e creare. Le Sue fanno miracoli e trasformano i suoi pensieri e i suoi sentimenti in cose che si mangiano; assaggiamo una granita, un dolce, una cassatella, un gelato, ma non mangiamo solo la crema, la sfoglia, il candito, la ricotta, bensì lecchiamo le sue dita sature di di idee…minchia dimenticavo che sono solo un fotografo forse meglio scattare foto per dire ciò che provo… ma a Corrado voglio bene. Poi penso che potrei anche parlare delle sparizioni all’ultimo di Lorenzo, poco prima dell’inizio delle nostre presentazioni e parlare della sua follia, della mia follia e della nostra incredula convinzione di avere 20 anni portati male… dicevo delle sue sparizioni poi successivamente giustificate “bisognerebbe avere cose da dire…”, ma detto dall’autore dei testi del libro Ibleide mi sembra quanto meno originale come scusa. …o forse potrei raccontare della sensazione di ritrovarmi di nuovo qui con Sigrid food writer e fotografa iva compresa per spiegare i nostri progetti croccanti futuri. Scrivere del suo vivere il viaggio attraverso fotogrammi, registrazioni cellulari, immagazzinando gl’istanti dentro piatti, persone, colori, paesaggi che oggi già profumano di mandorli in fiore. Fotografare e poi scrivere, condividere l’esperienza quasi immediatamente sul blog, su facebook, sui libri, mettendo l’infinito sulla bilancia del bianco. Insomma così come me lei gioca (lavora?). Oppure potrei dire dei pescatori di Licata e delle interviste fatte con non poca difficoltà o della mia telecamera quasi usa e getta e del mio preferir sempre e comunque far foto. Troppe cose ancora mi frullano ora in testa, mentre alzo lo sguardo fuori dall’oblò vedo già il porto di Palermo diventare una fila di luci arancione su sfondo nero. Che scrivere allora? Ah ecco forse potrei dire di Ciccio Sultano e Pino Cuttaia e dell’amicizia che provo per loro, di tutto quello che di loro ho assaggiato, imparato, immagazzinando fisicamente la Sicilia delle persone: cibo, storie, bere bene, lavorare, fare scalette, ritmi, confidenze, parole siciliane nuove, fino a perdere l’equilibrio, fino a perdermi in questa Sicilia gastronomica e non solo, fino a salutar Ciccio chiamandolo Pino…ops. Non riesco più a scindere l’emozioni, le amicizie, le persone… Ecco si, usando una parola imparata in cucina mi sento destrutturato da questo viaggio e devo ancora riprendere una nuova forma. Penso poi ad Arianna, di lei scriverei dei pranzi e del fuoco nel camino e dell’assaggiare vini che provocano discussioni ed equilibri, vini buoni, a volte difficili, complessi per me che l’equilibrio al più lo perdo senza però perdere la voglia di berne a secchi, come direbbe Michele. Arianna produce vino e olio e gira il mondo per comunicare coi sapori i sentimenti del suo territorio, un’amica. Fin dal mio arrivo una decina di giorni fà sono stato spiazzato dal paesaggio quasi alpino tra neve e mare e dalle persone, cuochi, musicisti, produttori, pescatori versione inverno piemontese, nebbia compresa; qualcosa… qualcuno deve aver rimescolato le carte per iniziare un nuovo giro. Va bene, va bene ci sto, allora tocca me smazzare… così alla fine mi basta quella mezz’ora di passeggiata con Lorenzo e Sigrid, salire su una quercia ai piedi dei monti Iblei e scattare foto tra verde e cielo e nuvole. Sentire il sole riscaldare di nuovo e ritrovare le giuste carte da giocare e anche il sorriso di Lorenzo. Di questo mi basta scrivere oggi.
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- Words by: Davide Dutto
- 21 Febbraio 2009
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tartetatin
Posted: 28 Febbraio 2009
Ti ho "incontrato" pochi minuti fa leggendo d'un fiato .e inciampando nelle tue emozioni, nell'impasto piemonte /sicilia.. nella terra con i colori forti, con i profumi....neve e vulcani, mare e vento,e viaggio alle mie radici.lontane .Trasmetti la passione per la terra, per il tuo lavoro,per l'attento affetto verso gli amici, la delicatezza delle cure che si dedicano a una vigna, curando campi che danno patate di montagna gustose e morbide. che sanno di castagne.. lNon posso che dirti di..continuare così e di restare come sei... tartetatin
graz
Posted: 28 Febbraio 2009
Bellissime le tue parole e meravigliose le tue foto. Dopo averti conosciuto e guardato negli occhi, ancora più belle. Grazie. /graz
Sillaba
Posted: 27 Febbraio 2009
Post bellissimo! Sentire parlare così della mia terra mi fa emozionare...poi le tue foto fantastiche...complimenti!
elisabetta
Posted: 22 Febbraio 2009
Bellissimo post, per le immagini fotografiche e per quelle che le parole evocano
sigrid
Posted: 21 Febbraio 2009
Troooooppo belliiiiini i bimbi di pino!!! :-))) Comunque, complimenti, bel post!! :-PPP Hai dimenticato però di evocare quel gran momento di spettacolo comico all'italiano quando tu ti agitavi pensando di aver perso le foto delle sicilia e che lorenzo, placido, ci diceva 'ma sai quante volte ho vissuto questa scena'?? :-)))