Questo è il fotoblog di Davide Dutto. Visita anche: Facebook Pinterest YouTube Instagram Cibele Edizioni Sapori Reclusi

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Lunedì mattina Fossano, il clima è uggioso, umido, buio e chi più ne ha più ne metta. Oltretutto non ho voglia di scrivere, ma rimando già da tempo la pubblicazione di alcuni miei lavori. Allora m’impegno…insomma, ci provo (cosciente che tutto ciò non è obbligatorio). Ieri sono stato a Genova dove si svolgeva la manifestazione Slow Fish. La regione Piemonte mi ha commissionato delle immagini da utilizzare per l’allestimento del loro stand. A Verona durante il Vinitaly la regione ha utilizzato altre mie fotografie stampandole in grande formato. Alcune arrivavano a undici metri di altezza per quaranta di lunghezza, in pratica come l’anno scorso ho foderato il loro padiglione. Per Genova invece l’ambiente è più raccolto. Immagini di due metri per uno e mezzo sono stampate su tela e rendono l’ambiente caldo, lineare, pulito. Sparse qua e la tra il wine bar e il ristorante. Come ieri, oggi la giornata non promette ne sole e ne caldo mentre parto da Fossano la voglia di viaggiare è poca. Appena arrivo a Genova mi ritrovo incolonnato tra mille macchine fuori dal casello. Fermi, a passo d’uomo, poi nuovamente fermi. Semaforo rosso, verde poi rosso, poi… “minchia” sbaglio strada, dovevo svoltare a destra. Ancora fermi…una manifestazione sportiva blocca le le vie di Genova. Bello. L’ideale per convincermi che se stavo a casa era meglio. Ultimamente o forse da sempre non sopporto più tante cose…l’età? il carattere? Chissenefrega tanto in macchina sono solo e posso lamentarmi e imprecare a piacimento, senza annoiare nessuno. Arrivo comunque in tempo per l’appuntamento con Sigrid. Dobbiamo decidere la grafica del suo libro del “cavolo” (ne scriverò più avanti)…Strano, adesso sono un’editore seduto al tavolino di un caffé che tratto con l’autore…ci gioco un po’ su sta cosa e anche lei, ma lavoriamo mentre scorre via l’ultimo pezzo di mattina. L’esperienza post editore continua al ristorante da Piero a Nervi. Ristorante da ricordare per il particolare clima e arredamento retrò (Piero compreso) e per il luogo in cui è situato. Qualcosa in più che a picco sul mare, dove le onde diventano scoglio, lo scoglio diventa ristorante, il ristorante strada e curva e alti palazzi che inerpicandosi sulla ripida scogliera diventando montagna verso l’entroterra. Tutto questo in poche centinaia di metri color pastello, saturizzati, sotto la grigia pioggia domenicale. Alla fine entriamo nella fiera. Come tutte le fiere aleggia un rimbombo misto a musica, parole, odori vari. A slow fish l’odore è di frittura. Passeggio, scazzeggio, tra stand e gente. Dalle grandi vetrate vedo entrare le navi in porto, mi distraggo. Cito volentieri lo stand di Fabio Fassone: Salexpò dove Sigrid passa gran parte del suo tempo con ospiti. Subito accanto lo stand delle isole Lofoten. Henningsvaer è una delle più rinomate località turistiche delle Isole Lofoten in Norvegia. Il piccolo porto, situato a sud dell’arcipelago, è stato costruito su un gruppo di isolotti ai piedi di una falesia a strapiombo sul mare. Il villaggio è collegato all’isola principale grazie ad un ponte.(wikipedia). Sono stato lì un’inverno di diversi anni fà a gennaio. Sigrid non ci poteva credere quando le ho raccontato di esserci andato con la mia macchina. Fossano-Henningsvaer andata e ritorno…“Ricordo quella sera al limite del disperato e del ridicolo ero inginocchiato tra il ghiaccio e la nostra Fiat marea familiare, tra buio, vento, strada e scogliere a strapiombo montavo le due, quasi inutili, catene comprate in saldo. Eravamo a trecento km oltre il circolo polare artico e ci apprestavamo a percorrere gli ultimi difficili km. Il ponte che arriva fino al villaggio dei pescatori era sferzato da raffiche polari (nel vero senso del termine) e il ghiaccio era dappertutto. Ultimo terribile ostacolo prima di arrivare nel nostro rorbu affittato (casa tipica dei pescatori su palafitte tra scogli e mare).”…a già ma questa è un’altra storia… Ancora, forse non a caso, strane coincidenze mi portano pensieri dalla mia vita… Ricordi, sensazioni forti, oppure sono solo mie elucubrazioni distorte. Lascio passare. Vado quindi a visitare gli stand della Sicilia e del Piemonte dove acciugai siciliani mi fanno conoscere miei conterranei che gestiscono il museo delle acciughe in Valle Maira… Mentre Boasso al padiglioe Piemonte s’innamora di un’acciuga…così la giornata finisce via veloce e piena. Sono in macchina di nuovo in autostrada, ora si scorre veloce e sto tornando verso casa. A rallentarmi è solo la stanchezza e la fitta pioggia.

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  • iLa

    Posted: 10 Giugno 2009


    Belli i tuoi racconti e ancor piú belle le tue foto! iLa Rispondi


  • P

    Posted: 20 Maggio 2009


    No, Sigrid, è che ail barista ha una gran sensibilità, e avrebbe fatto un bella foto anche col telefonino..., lo sai. Rispondi


  • Claudio

    Posted: 21 Aprile 2009


    Che belle ed emozionanti foto.. Riesci sempre a raccontare qualcosa tramite i tuoi scatti.. Ciao, Claudio Rispondi


  • fra

    Posted: 21 Aprile 2009


    Come sempre leggendo le tue parole e guardando i tuoi scatti mi emoziono...spero un giorno di poter vedere i tuoi lavori dal vivo grazie e un abbraccio fra Rispondi


  • Sigrid

    Posted: 21 Aprile 2009


    Cavoli!! ma hai visto che foto quella che ci ha fatta il barista?!!! Ma allora è vero che chiunque può fare delle belle foto, con la macchinetta pro?? :-))))))))) Rispondi


  • Andrea

    Posted: 21 Aprile 2009


    Oila' Davide eh le Lofoten, ci sono stato in uno dei miei viaggetti in bici con le borse... che dire, alla fine forse le immagini parlano piu' delle ... parole. Il mondo grafico mi manca un po', ormai perso tra falciatrici, girelli e ranghinatori... tra poco parto per il SudAfrica, a volte penso che dovrei imparare a fotografare... meglio, si perche' forse a fotografare sono capaci tutti, ma a rubare l'anima di un attimo... no. Ti saluto Davide, ho un tuo nuovo quadro che mi hanno regalato appeso in soggiorno, il Monviso mi tiene compagnia. Buoni progetti... Rispondi


  • davide

    Posted: 20 Aprile 2009


    «Meglio un´acciuga in olio e limone che un´aragosta con la maionese», si dice lungo la Valle Maira. Ho conosciuto quelli del museo a Genova e sto cominciando a sentire le storie di passaggi d'acciughe dalle elpi, contrabbandieri e carretti ambulanti. a dir poco affascinante, mi sa che dovrò preparare altri progetti... Rispondi


  • elisabetta

    Posted: 20 Aprile 2009


    In valle Maira c'è un museo delle acciughe? sto rileggendo in questi giorni Nuto Revelli, mi sembra quasi di esserci fisicamente, da quelle parti (anche se in realtà non ci vado da trent'anni) Rispondi



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