Esibizionista n.m. e f.[pl.m. -i, f.-e ] 1 chi ha tendenza a mettersi esageratamente in mostra 2 (psicol.) chi è affetto da esibizionismo.

“Forse allora sarà esibizionismo?” penso. Mentre smonto e rimonto le immagini, carico e scarico le strutture dalla mia Free Lander per esporle, per metterle in mostra, per mettermi in mostra…un’altra volta ancora, io.“…se questa fosse una patologia?” Il dubbio che mi sorge è quello di essere diventato, nel mio piccolo, esibizionista?” Ma trovo subito una nuova definizione al termine esibizionista. Esibizionista è colui che per mestiere monta e smonta e rimonta, esibizioni, mostre, fa presentazioni e performance di atre varia. Vero o no sto per ripartire alla volta della Sicilia, Ragusa per montare la prossima esposizione. Sono ancora con la testa al Porcorosso, ristorante a Torino dove ieri abbiamo parlato di cibo e carcere, ralazioni umane, ecc… ma mi accorgo che sto già  sistemando le immagini di gente siciliana che raccoglie olive…la famosa Tonda Iblea, oliva che appena molita rilascia fantastici sentori di pomodoro verde ed erba appena tagliata, umida. Già un’insalata l’olio da solo. Lavoro e uomini, Uomini e olio allora, presenterò insieme a Ciccio Sultano e Roberta Corradin il nostro libro Cibeliano “Ibleide” e già sto infilando biancheria nella valigia, dentifricio e spazzolino, carica batterie del cellulare, i due libri regalai ieri da Francesca di Scrittura Pura, un paio di jeans,…”Farà freddo e umido come qui? …ma no è Sicilia minchia ci sarà pure il sole forte di maggio… il vento caldo e secco dalla vicina Africa?” Veramente oggi qui senza il riscaldamento acceso indosso il maglione…

Pensieri pre-partenza. E poi mi accorgo che le due foto più importanti sono ancora a Milano ri-minchia, devo escogitare una soluzione se no Vincenzo s’incazza. Ok, stampo ancora la mano appoggiata sulle olive e il liquido giallo in contro luce…”Va bene Vincenzo?” Beh… poi comunque un giretto a Licata per un pranzo da Pino Cuttaia Cuoco e una Cena la sera con Pino Cuttaia e famiglia amico, sarà di sicuro un momento di relax. Ecco il mio prossimo giro in Sicilia, vi mando più avanti qualche scatto nuovo siciliano. Ah… minchia dimenticavo la cosa più importante importante: sono onorato che per questa esposizione mi ospiterà Giuseppe Leone nel suo studio dove saranno esposte le mie fotografie, un bel momento per parlare di immagini e lavoro che mai è lavoro, e qualcuno non lo vuole capire. Ciao
Ps. mi scuso per quelli ben educati che ripudiano terminologie apparentemente volgari per sottolineare emozioni e stati d’animo. L’utilizzo ripetuto del termine …nchia in questo post, lo trovo simpaticamente ed affettuosamente necessario e istintivo…

Comunicato stampa della mostra a Torino
Dal gambero nero a Sapori Reclusi
Un’occasione per condividere vita e cibo dei detenuti nelle celle delle carceri di Fossano e di Alessandria, attraverso gli scatti del fotografo piemontese Davide Dutto. Questo il tema della mostra fotografica , dal 7 maggio al 5 giugno in esposizione al ristorante Porcorosso di Torino.
Un’idea, quella di esporre nel locale, che nasce dall’incontro di Michele Buri del Porcorosso con Davide Dutto: “Da sempre al Porcorosso  – dice Buri – amiamo ‘ascoltare’ la cucina degli altri, che siano grandi chef oppure semplici mamma e nonne, per riproporla ai nostri clienti. La cucina è un modo di condividere e di conoscere realtà diverse, e in questo caso anche quella del carcere, dove piatti ordinari per noi che stiamo ‘fuori’ diventano per i detenuti straordinari e la loro preparazione è  un momento di dialogo e scambio”. Ecco quindi che, oltre alle consuete proposte, nella  sua carta il Porcorosso presenterà per un mese piatti come gli spaghetti alla Santa Caterina, polpette alle sardine, carne alle prugne, e un dolce Arabo: ricette semplici, ma eccezionali per la situazioner ‘di reclusione’ in cui sono nate, e che denotano anche la multietnicità sociale del contesto carcerario italiano. “Quello creato per il Porcorosso – spiega Dutto – è un percorso ‘su misura’, basato sul lavoro fatto in questi anni nelle carceri di Fossano e Alessandria. Presenteremo una decina di scatti, tutti 70×50, tratti dal libro il Gambero Nero(edizioni Derive Approdi), inoltre tratte da Sapori Reclusi, un progetto portato avanti con  Cibele (casa editrice fossanese che lo scorso anno ha avuto il suo piccolo caso editoriale con ‘il Libro del Cavolo’ della foodblogger Sigrid Verbert) relativo al rapporto su cibo e luoghi ‘chiusi’ ed esclusi dal mondo: conventi, monasteri, ma anche situazioni come quelle piccole imbarcazioni dei pescatori che stanno mesi in mare senza toccare terra.Durante tutto il periodo della mostra, che sarà ‘gustabile’ dagli ospiti del Porcorosso a cena dal 7 maggio al 5 giugno prossimo, il 5% degli incassi del ristorante andrà all’Associazione Sapori Reclusi.

Info e prenotazioni: Ristorante Porcorosso Via Giachino 53/D Torino info@porcorosso.it www.porcorosso.it