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E’ la prima volta che m’imbarco da Livorno per scendere in Palermo. Piove, ha smesso da poco sulla banchina del porto mentre posteggio la macchina in fila e aspetto il via libera per l’imbarco. Guardo le gru spostare container, camion caricare e scaricare merce, il cielo plumbeo che si appoggia sul mare soffocando il tramonto. E’ tutto il giorno che si alternano momenti di pioggia ad altri di non pioggia sulle colline davanti a Lucca, a San Martino da Arturo, religioso di 98 anni dove per due giorni mi sono fermato. La mia visita per quanto superficiale è stata sufficiente per carpire un’immagine significativa del suo viso. Ho ascoltato pezzetti della sua vita piena e lunga. Così ieri, percorrendo insieme la strada che scende verso Lucca in mezzo ai boschi di acacie in fiore e alti pioppi, ulivi e querce secolari, sono riuscito a realizzare il suo ritratto.  Il passo è lento e la testa piegata verso in basso con una grande curva che inizia da metà schiena, quasi a voler rappresentare la sua cronica propensione all’ubbidienza spirituale e al suo donarsi ai poveri. Con lui devo parlare a voce alta, un po’ innaturale per me, ma a 98 anni tante sono le parole che avrà già udito che ora si capisce se le mie sembrano arrivare da lontano. Un po’ per volta al giusto ritmo ci scambiamo parole e scatto fotografie, poi torniamo a casa e la strada si fa salita. Arturo non parla più, mi dice:” devo dare spazio alla respirazione” poi finisce con una piccola risata tradotta in un colpo di tosse. Ma dopo un’attimo di silenzio intravediamo dietro la curva un gruppetto di certosini scendere a passo deciso verso di noi: “Visto, visto che fortuna” dice allora Arturo con occhi vivaci ” ti avevo detto che il lunedì era possibile incontrare i certosini che passeggiano, dai facciamo una fotografia insieme…”. Questa è la prima volta che m’imbarco da Livorno verso Palermo, un porto più piccolo di quello di Genova, più scomodo, ma ne valeva veramente la pena.

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  • marco

    Posted: 19 Maggio 2010


    la meraviglia del bianco e nero...la meraviglia di giocare su due tonalità amo leggere le pieghe le rughe la sofferenza gli umani contrasti che danno emozioni davide io non sono passato al digitale ci passerò ho due belle nikon e insisto con la pellicola.... penso che il digitale aiuta ma le belle foto le fa l'uomo no la macchinetta....i grandi capolavori non scordiamo che sono stati fatti con le meccaniche tipo leica da grandi uomini dell'immagine che non conoscevono il digitale ma esprimevano arte Rispondi


  • ilia marziani

    Posted: 13 Maggio 2010


    Mi ha molto commosso quello che hai scritto. Buona permanenza in Sicilia...baci ..ciao Rispondi



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