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Solitamente quando non si riesce la dormire di notte, c’è chi si alza e guarda un film, chi legge un libro, chi fruga nel frigo e mangia qualcosa, chi piglia una pillola o chi semplicemente fissa il soffitto e cerca di riaddormentarsi… Io invece vado in autostrada a far foto, magari per documentare la demolizione di un vecchio casello e la messa in servizio di quello nuovo la mattina stessa. Grandi mezzi si muovono in forza, uomini e polvere illuminata che in lontananza già si vedono quando arrivo. Posteggio e mi avvicino mentre il rumore delle lamiere contorte mi stride forte nell’orecchie. L’odore intenso della ferraglia, quello delle saldatrici che tagliano, quello degli scarichi degli autocarri che manovrano su e giù per il sito e quello del cemento che esplode tra le pinze giganti mi entra invece nei polmoni, la cura del sonno è cominciata. Ancora rumori di autocarri in movimento mentre vedo arrivare Edoardo che mi indica dove fotografare meglio l’evento. Mi trovo così a scattare immagini in cima a un traliccio della polizia stradale di 30 metri e comincio piano piano a prendere sonno, (sono le 2,30) mentre mi avvicino alle grandi scavatrici che spostano macerie sento un po’ di stanchezza… Sto ormai tornando a casa verso le 3,30 e alla radio fruscicante, non so di quale stazione radiofonica sperduta nel tempo, trasmettono Bob Marley che canta “No woman no cray” e io canto con lui:

No Woman No Cry
No Woman, no cry
No woman, no cry
No woman, no cry
No woman, no cry
‘Cause I remember when we used to sit
In a government yard in Trenchtown
Observing the hypocrites
Mingle with the good people we meet
Good friends we have
Oh, good friends we have lost along the way
In this great future, you can’t forget
your past
So dry your tears, I seh
No woman no cry
No woman no cry
Little darlin’, don’t shed no tears
No woman no cry
Said I remember when we used to sit
In the government yard in Trenchtown
And then Georgie would make the fire lights
I seh, log would burnin’ thru the nights
Then we would cook cornmeal porridge of which I’ll
share with you
My feet is my only carriage and
so I’ve got to push on thru
Oh, while I’m gone
Everything’s gonna be alright
Everything’s gonna be alright
No woman no cry
No woman no cry
I seh little darlin’ don’t shed no tears.

Ormai sono a casa, mi sdraio sul divano e in pochi minuti cado un un sonno profondo…

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Sto partendo alla volta di Roma per allestire l’ennesima mostra fotografica del “Gambero nero”. Dopo due anni dall’uscita del libro si parla ancora bene di questo lavoro, tanto che per il prossimo anno Michele ed io dovremmo tornare a Colonia dove si terrà una manifestazione intitolata “SUBKULINARIA-subculture culinarie“… A Roma invece la manifestazione s’intitola “FOTOLEGGENDO rassegna dell’immagine e della lettura fotografica“ diverse mostre, seminari, workshop, letture portfolio, ecc… si terranno per tutto il mese di ottobre. Bene si parte quindi, carico le cornici in macchina e sistemo il navigatore, destinazione via del Commercio 14 Roma, zona Ostiense dalle parti dell’ ex-gazzometro.

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