Questo è il fotoblog di Davide Dutto. Visita anche: Facebook Pinterest YouTube Instagram Cibele Edizioni Sapori Reclusi

02web.jpg

Ieri Roberto Benigni ha fatto il suo spettacolo e io sono andato a fotografarlo.
L’inizio è alle ore 21,00, io aspetto nel retro… poi alle 20,45 lui arriva, facciamo alcune foto di rito con sindaco e politici, si cambia e sale sul palco. Comincio subito a fotografare sulla musica di sottofondo mentre saltellando Roberto entra in scena, corre di qui e di la sul palco e saluta il pubblico. Come d’accordo con il tipo dell’organizzazione mi metto di fianco al palco e a debita distanza senza usare il flash. Lunghi teli bianchi di sfondo e alte impalcature simili a tralicci con in cima le luci sono la scenografia. Benigni si muove veloce e gesticola molto, lo inseguo con il mio zoom 28-300 avanti e indietro provo a mettere a fuoco manualmente poi in automatico con varie funzioni, l’illuminazione mi costringe ad utilizzare una profondità di campo minima e la zona di messa a fuoco e veramente poca. Dopo alcuni minuti però prendo la mano e riesco anche a stabilire una corretta esposizione. Fotografo e mi godo lo spettacolo, rido ma resto concentrato sui momenti da fotografare, ascolto le battute e rido di nuovo. Bravissimo come al solito Roberto riesce a coinvogere subito il pubblico nostrano con alcune battute in un piemontese-toscano, cita paesi e personaggi locali con l’effetto personalizzato molto efficace, solo a tratti mi sembra appena giù di tono, mi sembra un po’ stanco, un po solo. La prospettiva laterale dal punto in cui mi trovo tutto sommato è meglio che quella centrale in quanto lo sfondo risulta completamente nero e sgombro di fastidiose strutture metalliche. Faccio parecchi scatti senza spostarmi e vorrei muovermi cambiando più punti di vista, penso che potrei fare meglio… o forse no, perché in fondo mi concentro al massimo sulla visuale che mi è consentita. Dopo più di 400 scatti e circa un’ora senza muovermi però non c’è la faccio più, voglio cambiare posto, quindi provo a spostarmi nell’unica zona dove non dovrei dare fastidio. Vado dietro il palco dove solo le persone dello staff e del servizio d’ordine si muovono e lavorano. Subito mi accorgo di aver fatto la cosa giusta, un gioco di ombre cinesi e Benigni che agitandosi legge la divina commedia mi colpisce e mi piace molto, allora scatto altre 300 immagini esagerando un pochino. Alla fine attiro la curiosità di quelli che li ci lavorano, carabinieri compresi che mi chiedono di vedere le immagini scattate per commentarne l’originalità…

Read More

0012.jpg

Levataccia l’altro giorno per andare a fotografare il mercato del pesce a Catania.
Non c’è ancora il traffico caotico entrando in Catania verso le 7.00 mentre mi dirigo verso il centro. Un netturbino al bordo della strada spazza via della carta, mi fermo per chiedere con perfetto accento del nord informazioni su come arrivare al mercato ittico. Lui quasi non capisce e con aria stupita mi dice ” ah…, dottò la pescheria…” e allora sono io a non capire bene, ma va da se che in sicilia ogni denominazione va un po’ immaginata e interpretata e quindi dopo un attimo comprendo che il mercato del pesce a Catania si chiama “La pescheria”. I banchi si trovano sotto il tunnel delle mura di Carlo V, in Piazza Alonzo di Benedetto ed in Piazza Pardo praticamente a fianco della grande piazza del Dumo. Finalmente dopo aver parcheggiato riesco ad arrivare ed entrare nel mercato tra le urla dei venditori e gli spintoni della gente. I forti odori acri e la pavimentazione costantemente bagnata per lo sciogliersi del ghiaccio sono le prime cose che mi colpiscono. Chi contratta e chi assaggia, chi impacchetta il pesce e chi paga la merce, chi affila coltelli e chi scarica pacchi, tutti hanno da fare e si muovono indaffarati venditori e clienti. Vorrei essere invisibile, ma con la mia macchina fotografica al collo vengo sempre notato e a volte trattato con diffidenza. Chiedo prima di scattare, poi quasi sempre dopo alcune battute posso fare tutte le foto che voglio.

Read More