Fine settimana e lunedì all’insegna del buon cibo, a Milano e a Castelletto Stura. L’altra settimana mi telefona il mio amico Nicola Cavallaro dell’omonimo ristorante in via Ludovico il moro a Milano, ha bisogno di alcune immagini per il suo nuovo sito e io subito mi rendo disponibile per il servizio gastronomico. Arrivo sabato a metà pomeriggio e subito preparo il materiale per le riprese. Nicola in breve tempo mi porta i piatti da fotografare, non prima di aver aperto un fresco champagne…si parte con il piede giusto. Sorseggio e scatto foto e sorseggio. Davanti ai piatti la sensazione è quella piacevole dei colori ben accostati forti e delicati allo stesso tempo e penso a quanto il colore influisce sul gusto dei cibi.
Se devo e voglio parlare di cibo allora ne parlo in maniera cromatica visto la mia professione non posso fare diversamente. Sempre di più i cuochi preparano piatti con particolare attenzione ai colori, alla forma e chiaramente al contenuto (a volte meno), diventa così facile per noi fotografi fare delle belle fotografie, ancor di più adesso con l’avvento del digitale; ne parlo con Aldo Martinuzzi collega e grande amico che mi ha raggiunto al ristorante per cenare con noi. Tutto è più semplice dice con il digitale, scattare con qualsiasi situazione di luce, sistemare i colori e i contrasti, e poi l’immagine è pronta in brevissimo tempo. Lui fotografo da una vita, ora della nuova tecnica si stupisce, come del resto tutti noi che siamo nati in camera oscura e dei negativi ne abbiamo sviluppati Km…va beh ma parliamo di cibo, poco dopo arriva Lorenzo (del mitico olio di Pianogrillo), con lui sto programmando il libro sull’olio, ne parleremo a cena. Quindi piatti, profumi, forme e colori che Nicola ci porta e fa assaggiare descrivendo alcuni ingredienti e preparazioni, così i colori prendono gusto mentre il rosso del gambero si scioglie in bocca, immagino il blu del mare, la salsedine il e profumo degli scogli quando l’onda s’infrange. Poi passo in cucina dove la brigata lavora già da alcune ore e fotografo la nascita dei piatti facendo un percorso a ritroso fino alla preparazione delle materie prime. Vedo ancora i colori prendere forme e consistenze diverse si mischiano nelle pentole tra fumi di arrosti e bollire d’acqua. Freneticamente i cuochi sotto l’occhio vigile di Nicola, scorrono via con teglie, coltelli, vassoi e cibo di qui e di la in cucina. Ora finalmente ci sediamo a tavola, si mangia… L’indomani, dopo una bella dormita, verso le 12 mi incontro con Nicola e decidiamo di fare pranzo dai suoi amici del ristorante Il Vicolo. Ancora piatti dalle forme e dai gusti preziosi, mi viene voglia di fotografare, ma meglio, oggi mangio. Dopo pranzo riesco a fare un giro alla mostra di Henry Cartier-Bresson presso il Centro Internazionale di Fotografia Forza, P.zza Tito Lucrezio Caro 1, un unico commento chi può vada a vederla.
- Words by: Davide Dutto
- 30 Gennaio 2007
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