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Domani si va a Roma, Rebibbia, in particolare in carcere per tre mostre fotografiche.
Non so ancora bene chi me lo fa fare, ma intanto lo faccio. Continuo veloce a passare il mio tempo in galera, incontrando detenuti e storie sempre terribilmente diverse, sempre terribilmente uguali. Buffa dice che la situazione all’interno delle carceri italiane rispecchia ciò che sarà il futuro per la società civile tra alcuni anni. Ecco niente ottimismo allora, sentendo queste storie recluse scorrere via come da un rubinetto perennemente aperto.

PROGRAMMA EVENTO.

16 DICEMBRE:
ore 14:00- 15:00/15.30: apertura delle porte al pubblico e visita alle mostre fotografiche di Davide Dutto.

ore15.00-15.30 momento rinfresco, organizzato dalla cooperativa sociale Men at Work, con la collaborazione di chef italiani.
ore 16:30-17:30: spettacolo teatrale incentrato sul Giulio Cesare di Shakespeare, realizzato da una delle compagnie teatrali del Carcere di Rebibbia.

ore 17:40-17:30: collegamento radio in diretta con Radio Rai 1, programma Tornando a Casa, condotto da Enrica Bonaccorti
ore 18:00-18.30 tutti fuori.

Sarà possibile partecipare ad entrambe le iniziative solo tramite richiesta invito.

21 DICEMBRE

ore 14:30-16:30: stesso programma del 16 dicembre. Visita mostre + momento degustativo (piadine)

ore 16:30: momento teatrale. Giornata dedicata al “Premio Enrico Maria Salerno” la cui premiazione avverrà all’interno del teatro del carcere. Saranno premiate le opere vincitrici del concorso di scrittura di “opere teatrali per giovani”, a seguire verrà messa in scena l’opera vincitrice del premio 2010.

i tempi saranno più o meno gli stessi, forse leggermente più lunghi vista la premiazione.

Ore 18:30: tutti fuori

In netto ritardo, ma con il medesimo entusiasmo dei primi momenti, vi comunico la pubblicazione del nuovo sito di Ugo e Pero Alciati Ristorante Guido. La cucina e la sala sono i luoghi, cuochi e camerieri l’anima. Il territorio Pollenzo la porta delle Langhe. Ancora ritmi, profumi, colori e rumori in cucina e una ovattata parlantina, luci soffuse, via vai di cameriere, mattoni e alte volte in sala caratterizzano il ristorante e le immagini che ho scattato dai fratelli Alciati. Ugo dal carattere pacifico ma deciso nei momenti giusti, rappresenta la cucina, Piero snello, veloce e accogliente rappresenta la sala. Insieme continuano la tradizione di una Famiglia dedicata al cibo e al territorio di altissimi livelli. Ecco sono sempre il fotografo di prima e non il gastronomo, ma mi trovo spesso a parlare di queste cose con grande imbarazzo e paura di dire troppe stronzate. Però questo è in poche parole quello che i Fratelli mi hanno passato sensazioni di un fotografo ambulante, sia ben inteso sempre solo un fotografo. Ciao