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Anche questa sera il sole rimbalzando sulle colline è scivolato lento dietro le nuvole e poi dietro il Monviso.

Torno alla base.

Guido piano nelle curve che s’infilano tra le vigne dell’alta lagna, scendono giù verso Alba.

Seguo l’istinto mentre guido, come il pianista che suona lasciando scorrere le dita sui tasti sente tutt’uno tra corpo e strumento, così io con la macchina sotto il mio culo scorro giù veloce verso casa.

Wedding day oggi tra le langhe, quelle classiche, quelle delle colline e dei castelli, dei vigneti, boschi, paesini arroccati, e dei miei giri in vespa, del caldo estivo, dei profumi di terra e prati e zolfo. Venticello.

Wedding day e feste, e ciucche di vini freschi e di balli estivi, di promesse eterne,  finché morte non ci separi. Estate forte che mi porta via, piena di contrasti come mai. Non riesco ancora ad esplodere, ma tengo dentro. Questa energia, e questa irrequieta vitalità cantano una sorda ballata.

Guido, guido piano con la radio forte, di musica. Il cielo ora diventa più blu, più scuro, più fresco, diventa sera mentre posteggio nel cortile un’altra domenica si chiude ancora inesorabilmente nel mio garage.

 

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Ci siamo, le strade si riempiono di colori, musica, luci e gente. Non sembra più la solita Fossano. Sveglia, agile e simpatica, anzi euforica, dinamica, rumorosa mai fastidiosa nei suoi decibel festosi. Io arrivo da Milano immerso nei miei progetti e nelle mille parole che spesso portano lontano da tutto. Sono come al solito disperso anche se piacevolmente, ma pur sempre disperso in un mare mai piatto. Mi accorgo solo all’ultimo quindi, mentre entro nello Chapitau in Piazza Diaz, che Mirabilia è iniziata. La macchina organizzativa che da giorni montava pezzo dopo pezzo non è più li per preparare, ma a rappresentare. Le vie e le piazze diventano palcoscenico, i portici e i vicoli, i bar come camerini, backstage tra uno spettacolo e l’altro. La mia macchina fotografica è sempre al collo, sta lì quasi come un prolungamento naturale del fisico e torna a scattare nel buoi e nelle luci colorate delle suggestioni del circo di strada, di piazza, del tendone. Fa caldo, certo fa caldo sotto la tenda, e gli odori arrivano dritti nelle narici, il sudore sgocciola dai pori, ma lo spettacolo è iniziato, del resto ne parleremo lunedì.

Queste immagini vediamo lo spettacolo dei Nua “Lento” nella loro prima mondiale.

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