I pesci sulle bancarelle del mercato sono ormai morti, sistemati nelle cassette tra ghiaccio e urla di “fresco fresco” li guardo. Sono attirato dai forti colori e dallo sberluccicante squame argento vivo, dagli occhi lucidi che riflettono le luci appese sotto gli ombrelloni rossi. Il ghiaccio mentre si scioglie sgocciola l’acqua sull’asfalto pregno di odori forti. Decido di comprare alcune acciughe, sardine, triglie, gamberi… per fotografarli in studio. Voglio fissare quei riflessi, quei colori in immagini. Così arrivo a casa e monto lo sfondo bianco, sistemo le luci e appoggio delicatamente l’acciuga da un lato. Un attimo prima di cominciare le riprese la guardo li coricata priva di contorni, priva di altri pesci, di ghiaccio, di reti e soprattutto del mare. Chissà, nel caso avesse potuto immaginare, se mai un pesce possa immaginare, la sua collocazione in un set fotografico a poche ore dalle nuotate in banco assieme ai
- Words by: Davide Dutto
- 1 Febbraio 2008
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