Questo è il fotoblog di Davide Dutto. Visita anche: Facebook Pinterest YouTube Instagram Cibele Edizioni Sapori Reclusi

Il ponte è quello della ferrovia che passa sul Pesio e che unisce la tratta Fossano-Mondovì per poi proseguire verso Savona.

E’ costruito con pietre e mattoni. Bellissima l’architettura che si appoggia tra il letto del fiume e i ripidi boschi di acacie e querce, tra le colline.

Seguo la direzione che mi svia dalla statale per scendere verso il ponte, e verso il fiume. La stradina, di pozzanghere, ghiaccio e neve mi porta proprio ai piedi del ponte.

Silenzio, sotto le grandi colonne, alzo lo sguardo; sono davvero stupende le geometrie di mattoni e pietra che si sollevano forti e dritti ad almeno 80 metri dai miei piedi.

Lo sfondo adesso è il cielo. Poi lo sguardo scende giù accarezzando la volta fino a terra in questa fredda mattina direzione vigilia.

Rimango immerso tra i pensieri, la natura, e il grande pilastro centrale davanti a me, così istintivamente la mia mano scorre la lampo dei pantaloni. E dolcemente piscio e gusto il fumante rilassamento.

Neanche sono a metà dell’operazione che sento un sfruscio tra i rovi e dietro il prato.  Vedo, scorgo… Ahh ecco mi ha visto anche lui, l’ho visto anch’io; il capriolo.

Ci guardiamo, io con una mano ancora impegnata e l’atra in tasca, non riesco ad interrompere del tutto la piacevole operazione, che però almeno per un attimo ho inibito.

Lui con lo sguardo dritto su di me, un po’ indeciso se compatirmi o fuggire rimane comunque immobile. Non mastica più e i due ciuffi d’erba che penzolano dalla sua bocca tremano leggermente.

Va beh,abbiamo capito, visto il contesto naturale, non ci inibiamo più di tanto e insieme continuiamo l’operazioni più naturali di questo mondo, nutrirsi e ritornare i liquidi alla natura.

Con questa immagine, che forse di natalizio ha ben poco, ma che fa parte dei particolari di vita che amo raccontare, vi auguro buon Natale.

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Inside, sono queste immagini scattate con l’iPad… che certamente almeno nell’estetica si conformano al tempo dell’iPhone, all’uso di filtri ed effetti in voga oggi… e nulla vedo di male o nulla di eccezionale da discuterne oltre il valore. Per i “puristi” della fotografia che affermano il loro credo quello che passa anche attraverso la nostalgica emozione dei vapori di sviluppo e fissaggio per restituire alti valori immaginari insostituibili, o per chi l’immagine la restituisce in tempo reale sulla rete senza magari saperne di colori, contrasti o alchimie fotografiche, direi di non arrovellarsi troppo nel sostenere le varie tesi. La fotografia è semplicemente fotografia, cioè quello che vediamo e sentiamo leggendo l’immagine che ci sta davanti, in ogni sua “applicazione”, sia essa materica o virtuale. L’importante è come sempre avere delle sensazioni, magari intelligenti, da comunicare. Così queste immagini apparentemente scattate fuori, al freddo e al colore di quella serata, sono assolutamente una visione inside di tutto quello che in quel momento ho sentito dentro. Bye Davide