Questo è il fotoblog di Davide Dutto. Visita anche: Facebook Pinterest YouTube Instagram Cibele Edizioni Sapori Reclusi

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Da un po’ che… non scrivo più sul mio blog.

Da un po’ che… per vari motivi non riordino bene le idee.

Da un po’ che… come in questi mesi di fine anno saturi di lavoro, entusiasmo, colori, stanchezza, gastrite, non riesco a dare spazio al tempo, se non a quello che mi serve per stramazzare tardi sul letto.

Da un po’ che mi girano… cose da dire e che inevitabilmente finiscono per scapparmi tra le maglie troppo larghe che uso in questo periodo, preso come sono a rincorrere cose “grandi”…

Da un po’ che… Ahh… cavolo, ma abbiamo già superato la metà di gennaio! Le feste e i panettoni e gli auguri e ci vogliamo tutti bene e tutto quel tempo libero tipo vacanze di Natale, dove sono andati a finire? Passati? Minchia (francesismo-siculo), ma non dovevo riposarmi? Il tempo scivola via sempre più veloce, corriamo sempre più forte. Dove vogliamo andare? …e che con tutta questa nebbia… sta a vedere che alla fine perdo di vista l’obiettivo. Obiettivo?…perché c’era un’obiettivo da raggiungere? Forse si, comunque per non sbagliarmi in questi mesi ho fatto nuovamente un sacco di foto…ah ecco si, l’obiettivo, quelli ne ho comprati due nuovi bellissimi: canon  EF 14mm f/2.8L II USM-NEW e canon  EF 24-70mm f/2.8L II USM . Senza farmi prendere troppo dalla frenesia da super-utilizzo del nuovo strumento, scatto e riscatto immagini. E’ sempre una goduria maneggiare oggetti nuovi, lucidi, asettici, profumati di nuovo: un misto di plastica e acciaio e lenti sgrassate. Puntare subito l’occhio attraverso le nuove lenti, osservare nuove distorsioni, nuove prospettive, zoomare avanti e indietro, vicino e lontano. Appunto senza farsi prendere troppo dallo strumento dicevo, che poi alla fine inevitabilmente esageri sempre.

Allora cosa dico e cosa scrivo e cosa pubblico allora adesso?

Il solito fritto misto di cose successe da un paio di mesi a questa parte:

finalmente il museo del cinema pubblica nel suo rinnovato sito “Vertical dreams” …mie le immagini e il resto del bellissimo lavoro di ARS media

e finalmente esce anche il secondo libro della mia casa editrice Cibele: “il libro del cavolo” di Sigrid Vebert

per l’ente turismo Langhe e Roero abbiamo sfornato più di 100.000 spessi libretti fotografici sul territorio; Tec arti grafiche, studio Sanna, Liberlab ed io ne siamo gli autori…

da settembre, poi entro ed esco dal carcere di Alessandria, con amici cuochi per un progetto che vede interazioni del tipo gastronomico-malavitoso. Abbiamo ascoltato e raccontato storie e ricette tra fornelli e sbarre…

è partita ufficialmente anche la campagna pubblicitaria dell’azienda Monari Federzoni aceto balsamico di Modena. La mia immagine verrà utilizzata in Europa e in America…

da Andrea Ribaldone del ristorante La Fermata di Spinetta Mrengo ho passato tre giorni a scattare foto dei suoi piatti e del suo lavoro che verranno utilizzate per produrre un libro edito da Sperling & Kupfer.

per il consorzio tutela vini d’Acqui, realizzo immagini di aperitivi a base di Brachetto…scatta, scatta.

calendario per la Magliano Trasformatori faccio grafica e organizzo il set fotografico…

calendario per la Cassa di Risparmio di Fossano, grafica e realizzo le immagini…scatta, scatta.

per Balocco Panettoni, scatto ancora qualche immagine della produzione…

per Palzzo Righini ho realizzato parecchio materiale fotografico e ancora ne devo realizzare…

Insomma da un po’ che… ma di cosa vi stavo parlando?

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Visto che dei miei lavori, suc cessi, insuc cessi e varie altre mie stronzate non ne riesco più a scrivere, almeno vorrei segnalare libro di mio cugino, mio cugino…Lo devo (lo voglio) fare:

Ricordate il “Gambero Nero”? Si, il libro ricettario che abbiamo fatto assieme ai detenuti nel carcere di Fossano, io e Michele Marziani (mio cugino?)…insomma da allora Mio cugino di libri ne ha scritti parecchi.“La cucina riminese tra terra e mare”, “Lungo il po”, “La trota ai tempi di zorro”,“Umberto Dei”, “Sovversivi del gusto 1″, Sovversivi del gusto 2” e ora “La signora del Caviale”.

Vorrei parlarvi con parole mie di mio cugino e del suo libro…ma ecco, in realtà copio e incollo la mail che mi è arrivata…prima o poi leggerò il romanzo…ma se aspetto il tempo, di certo non potrei scrivere oggi il post, quindi:

“La signora del caviale” (Cult Editore Firenze, 2009, euro 12,00 – Distribuzione Rizzoli RCS)

Il libro:narra di una comunità di pescatori di storioni nel basso corso del fiume Po vista attraverso gli occhi del giovane nipote del capostazione del paese. Un intreccio di uomini e storia, all’ombra della seconda guerra mondiale. A tenere le fila della vicenda la presenza, discreta e distante, della signora del caviale. Lei, ebrea, scompare con le leggi razziali e assieme a lei finisce per sempre l’epoca del caviale del Po.
Una storia che attraversa due dei drammi maggiori del Novecento, la guerra con le persecuzioni razziali e il degrado ambientale causa della scomparsa degli storioni.

L’incipit: Capoccia! Capoccia grossa! Sento le grida, vedo i bambini correre sull’argine maestro e sfreccio anch’io con la bicicletta. Chi l’ha preso? Di chi è? Domando eccitato. Del Turco, del Turco… rispondono i ragazzi senza prendere fiato. Sente anche Amelia che fa l’erba per i conigli e urla anche lei: cosa ci andate a fare a casa del Turco che non ha famiglia? Adesso c’è la nipote, rispondono i bambini eccitati e corrono che sembra di sentire il rumore del respiro assieme a quello degli zoccoli: Capoccia! Capoccia grossa!
Man mano che le gambe si incrociano lungo l’argine arrivano altri bambini che stanno lavorando negli orti di casa o alle reti e si mettono anche loro in corsa. Hanno muscoli freschi e superano i compagni: solo chi dà la notizia per primo riceve la ricompensa, la moneta. Agli altri, se hanno fortuna, un pezzo di pane. Ma dal Turco no, da quando c’è Bechi, è la casa a cui si corre più volentieri: oltre alla moneta ci sono caramelle d’orzo per tutti. Dolci da tenere in bocca pregando che non finiscano mai. Roba che a sentire Mario e gli altri bambini non si è mai vista tra i pescatori. Ma il Turco viene dall’Oriente, dicono con rispetto. Non è proprio uno di noi.

L’autore: Michele Marziani è nato nel 1962 a Rimini dove attualmente risiede. Ha vissuto a lungo sul lago d’Orta e a Milano. “La signora del caviale” è il suo terzo romanzo dopo “La trota ai tempi di Zorro” (DeriveApprodi, 2006) e “Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta” (Cult Editore, 2008). È autore anche di diversi libri di viaggi, vini e cibi. Il suo sito è: http://www.michelemarziani.org

Il blog:C’è un blog dedicato: http://signoradelcaviale.wordpress.com/

I booktrailer: ce ne sono due. Quello ufficiale: http://www.youtube.com/watch?v=_vC3ZWEWtDs e quello di suo figlio Ludovico: http://www.youtube.com/watch?v=pfzTi3vcg7k

Colgo l’occasione per pubblicare delle immagini con mio cugino 1 e 2 alle isole Eolie, dall’album di famiglia Dutto:
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