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La settimana mi ha di nuovo sputato dentro questa domenica mentre ancora annaspavo tra i mille progetti in corso. Il corpo e la mente sono ancora rimasti a venerdì. Telefonate, incontri, mail, parole dette e da dire, sms, cose fatte e da fare, poi le fotografie da archiviare in cartelline che ancora non so come riuscirò ad organizzare.

Domenica dunque, e mi accorgo di essere sdraiato sul divano in un tête à tête con il soffitto pensando a una colazione che non ho. Ne biscotti, ne crostata, ne succo di frutta, ne yogour. Scazzo…in questa mattina di troppo. Eroicamente decido allora che la giornata porta bene per fare un giro in vesta, ed eccomi allora pronto e incascato, in sella alla mia ET3 primavera (sono però le 13.30). Direzione Langhe dunque.

Da Fossano fino a Narzole la strada è quasi tutta dritta, la conosco a memoria, poi appena iniziano le prime curve tra i vigneti della Morra l’aria calda sa di zolfo, eppure non sono a Vulcano… si certo conosco bene anche questo odore, è il trattamento, di questa stagione e dopo le copiose piogge il trattamento con lo zolfo tra i filari va per forza fatto. A tratti mi piace chiudere gli occhi e immaginare di essere sull’isola dell’arcipelago Eoliano.

Curva dopo curva però la strada mi porta nella parte a sinistra del Tanaro, nel Roero. In quella zona  le colline sono più ripide, e i boschi, i noccioleti, i frutteti di albicocche e pesche e poi il grano e l’orzo mi conducono fuori dal tempo. Mi piace immaginare che tutto il territorio sia ancora così vario, non solo belle colline di monocolture, anche se del buon nebbiolo e Barbera. In questi anni ho riscoperto il Roero ed è davvero una perla nascosta. Viaggiando nel tempo allora mi fermo al fondo di un noccioleto, al confine di un bosco dove nell’ombra una leggera brezza mi soffia sulla faccia profumi di paesaggi e foglie verdi, zolle di argilla chiara e canneti e strada sterrata delimitata da ciuffi d’erba verdi ancora per poco. Mi sdraiato in bilico sulla sella della mia ET3 primavera, adesso solo bosco e vento.

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E dopo il verde clorofilla, arriva il blu antociano del nebbiolo. I grappoli si stanno colorando in questo periodo come palle di natale appese a grappoli alla vite, preparano l’epifania della vendemia. In mezzo rimane agosto, il mese delle vacanze, della calma prima della tempesta. Si lavoricchia sempre nelle vigne, si preparano le cantine, i contratti con gli stagionali, meglio i soliti, quelli che l’anno scorso hanno lavorato bene e aiutato. Per lo più extracomunitari dell’est grandi lavoratori, abituati alla terra, alle mani sporche e callose e agli orari prolungati dalla mattina fino a sera tardi, si forma il gruppo. Comunque oggi salendo sulle colline delle Langhe con la mia vespa l’aria era croccante, si sbriciolava al passaggio veloce del mio scooter a miscela. Sotto una vite, sdraiato da cinque minuti, vedo filtrare il sole tra i grappoli come raggi x, ovviamente mi metto subito a fotografare quelle trasparenze e quei colori, sensazioni di quest’estate presente. Mi godo il meglio adesso, anche pregustando il bicchiere di vino che uscirà spremendo questi grappoli.

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LIKE CHRISTMAS BALLS

And after chlorophyll green comes anthocyaninan Nebbiolo blue. Bunches are getting colored these days, they look like Christmas decorations hanging from the vine, ready for the harvest epiphany. In the middle there is August though, the calm before the storm. Farmers keep on doing small works in the vineyards, checking cellars and seasonal contracts, better the usual ones, the ones who worked harder last year. They are mainly foreigners from East Europe, hard workers used to touch the land with their big and callused hands; used to work long hours from morning, till evening. And the team is done. But today, driving up the Langhe hills on my Vespa I felt the crispy air crumble away. Lying a couple of minutes under a vine, i see ray of lights piercing the bunches and I start tacking pictures of transparencies and colours, emotions of the this summer. I enjoy the best now, foretasting the wine that will come out of these bunches.