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E dopo il verde clorofilla, arriva il blu antociano del nebbiolo. I grappoli si stanno colorando in questo periodo come palle di natale appese a grappoli alla vite, preparano l’epifania della vendemia. In mezzo rimane agosto, il mese delle vacanze, della calma prima della tempesta. Si lavoricchia sempre nelle vigne, si preparano le cantine, i contratti con gli stagionali, meglio i soliti, quelli che l’anno scorso hanno lavorato bene e aiutato. Per lo più extracomunitari dell’est grandi lavoratori, abituati alla terra, alle mani sporche e callose e agli orari prolungati dalla mattina fino a sera tardi, si forma il gruppo. Comunque oggi salendo sulle colline delle Langhe con la mia vespa l’aria era croccante, si sbriciolava al passaggio veloce del mio scooter a miscela. Sotto una vite, sdraiato da cinque minuti, vedo filtrare il sole tra i grappoli come raggi x, ovviamente mi metto subito a fotografare quelle trasparenze e quei colori, sensazioni di quest’estate presente. Mi godo il meglio adesso, anche pregustando il bicchiere di vino che uscirà spremendo questi grappoli.

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LIKE CHRISTMAS BALLS

And after chlorophyll green comes anthocyaninan Nebbiolo blue. Bunches are getting colored these days, they look like Christmas decorations hanging from the vine, ready for the harvest epiphany. In the middle there is August though, the calm before the storm. Farmers keep on doing small works in the vineyards, checking cellars and seasonal contracts, better the usual ones, the ones who worked harder last year. They are mainly foreigners from East Europe, hard workers used to touch the land with their big and callused hands; used to work long hours from morning, till evening. And the team is done. But today, driving up the Langhe hills on my Vespa I felt the crispy air crumble away. Lying a couple of minutes under a vine, i see ray of lights piercing the bunches and I start tacking pictures of transparencies and colours, emotions of the this summer. I enjoy the best now, foretasting the wine that will come out of these bunches.

La luce crea forme e rende visibile il buio. Contrasti emozioni, profondità parole, prospettiva futuro si materializzano davanti a noi. Il sole si riversa e si rivela come fonte di luce accecante. Spesso succede allora che la cecità insegue la luce come il gatto che gioca con il topo. E la notte insegue il giorno. Ora però sono illuminato e capisco e leggo il nero tra le righe, il nero nelle ombre, dove le parole rivelatrici attendono lo sguardo. Pertugi sempre più piccoli le mie pupille. Le ciglia sono sempre più serrate come le persiane che si socchiudono al limite, per vedere e non essere visti. Nonostante tutto, l’estrema forza chiarificatrice manda in corto circuito i fotorecettori. Allora mentre leggo il paesaggio, oltre quota 2000, il cervello registra le immagini a singhiozzo che rimangono sospese nei pensieri anche quando sposto lo sguardo. Scatto e osservo danzare il bianco con il nero, mentre il grigio viene lasciato in disparte,  che arrabbiato sbuffa sulle nuvole e tra i raggi di luce. Ciao

The dark side of the light

Light forms shapes and makes dark visible. Contrasts emotions, depth words, perspective future, materialize in front of me. The sun pours and discloses itself like a source of glaring light. Then the blindness chase the light like a cat playing with a  mouse. And the night chases the day. But I am enlightened now and I understand and read the black between the lines, black shadows, where revealing words wait for the gaze. Holes become smaller in my pupils. Eyelashes get closed like window shutters pulled down, to see and not to be seen. In spite of everything, the clarifying force blows out the photoreceptors. Reading the landscape, above 2000 meters of latitude,  my brain records the images in fits and starts. The pictures hang in my thoughts long after I turn away from the subject. I click and look at a black and white dance, while grey is left aside, raging and grumbling  between rays of light. Ciao.